Marco davanti ai secchi della spazzatura con un barottolo di plastica in mano: “Mamma dove si butta questo?”
Ed io: “Plastica? Nel secchio bianco”.
Scene del genere a casa mia si ripetono ogni giorno.
Luca è ancora troppo piccolo e benché io lo voglia tenere lontano dai secchi colorati, lui sembra esserne particolarmente attratto. Il guaio è che ci butta dentro di tutto: dai suoi giochi, ai vestiti puliti e degnamente “rubati” dai cassetti, a 50 euro!
Proprio così…! L’altro giorno ha preso la mia borsetta, ha fatto l’inventario delle cose che c’erano dentro, poi ha aperto il portafogli e ha buttato l’unico foglio di carta che non gli piaceva… 50 euro!
Non sto a dirvi che quando ho visto che mancavano i soldi mi è venuto un colpo. Ma conoscendo il mio pollo sono andata dritta dritta nella spazzatura e li ho trovati lì!
Per fortuna che il sacco era stato appena cambiato e quindi il danno è stato limitato!
Uff! Mi sono dilungata troppo e mi sono persa, come al solito. Oggi volevo parlarvi del “Re-Ciclaggio”, o meglio di come insegnare ai nostri figli, ossia agli adulti di domani, come si fa la raccolta differenziata.
A Roma è andato in scena uno spettacolo: “Nel Regno di Re-Ciclaggio”, una favola scritta e messa in scena per insegnare ai più piccoli a fare raccolta differenziata e a non sprecare.
Care mamme romane, mi è dispiaciuto non averlo saputo in tempo, vi avrei potuto avvisare, Sigh!
Ma non tutto è perduto. Lo stesso spettacolo dal 15 al 20 gennaio sarà portato direttamente nelle scuole.
“Nel Regno di Re-Ciclaggio” è una favola giocata sul contrasto tra due sovrani fratelli: Re-Litio, che vive nel suo palazzo-cassonetto all’interno del regno-discarica, e Re-Ciclaggio che ha trasformato il suo regno in un luogo incontaminato grazie al riciclo.
Quest’ultimo, cerca di trasferire le buone pratiche al fratello, ma siccome Re-Litio, come molti adulti, è duro di comprendonio, i bambini dovranno aiutarlo a capire come si ricicla e come si differenzia, cosa si butta in quale cassonetto.
I piccoli spettatori, insomma, nello spettacolo hanno un ruolo attivo, sono chiamati in causa, a contribuire concretamente alla comprensione delle buone pratiche, attraverso momenti interattivi con i protagonisti della favola. Alla fine, grazie a loro, anche Re Litio si convertirà, fino a costruirsi una corona e un trono interamenti ricavati da materiali riciclati.
All’interno della vicenda, si incastra poi la storia di due shopper, un sacchetto di plastica e uno di amido di mais, per insegnare altre cose ai bambini, prima fra tutte: vietato abbandonare i sacchetti sulla spiaggia.
Che dire: io sono sempre stata convinta che la buona educazione e le buone regole si imparano da piccoli. Oltre alla famiglia anche la scuola in questo gioca un ruolo fondamentale. E sono ben felice quando vedo iniziative di questo genere!
Spero che il Re-Ciclaggio si faccia un bel giro per tutte le scuole d’Italia e non si fermi a Roma!