Come lo vuole il figlio? Maschio o femmina? Ecco come si “costruisce un figlio su misura”

Come lo vuole il figlio? Maschio o femmina? Con gli occhi di Banderas o di Ben Affleck? Il sorriso di Julia Roberts, Angelina Jolie o Jessica Biel? E i capelli? Li preferisce rossi? Biondo platino o nero corvino? E infine la pelle, le va bene il colore di JLo? O preferisce quello di Nicole Kidman?
Domande del genere sembrano assurde, vero? Fantascienza.
E invece no, è pura realtà. Perché oggi, con le nuove frontiere della genetica, chi lo desidera può anche costruirsi un “figlio su misura”. Ne hanno parlato durante la trasmissione “Benessere, il ritratto della salute”.

In Europa la capitale della procreazione assistita è Copenaghen e la Danimarca è l’unica nazione europea che, grazie alla sua legislazione, permette donazioni di sperma non anonime.
Le banche del seme fanno una attenta e rigorosa selezione dei donatori e li classificano per tipologia: biondo, moro, rosso, alto, occhi azzurri, neri, verdi e così via. In questo modo gli interessati, i futuri genitori scelgono il donatore in base alle caratteristiche di loro interesse.
In America, poi, si osa ancora di più. La California è il più grande bacino mondiale per la fecondazione assistita. Da oltre 30 anni è all’avanguardia per le banche del seme. Nelle liste si possono scegliere donatori che somigliano a star cinematografiche come Ben Afflek o Antonio Banderas.
I futuri genitori in questo modo possono scegliere, con la fecondazione in vitro, anche il sesso del loro bambino.
In Europa questa tecnica si adopera solo per le coppie sterili. In America invece no, tutti possono rivolgersi alle strutture e scegliere così se avere un lui o una lei. Non solo, i medici qui possono intervenire anche su altre caratteristiche.

Ma è giusto o no poter “confezionare un figlio” a proprio piacimento?
I dubbi sull’eticità di queste pratiche dividono il mondo, intanto i giri d’affari delle banche del seme crescono di anno in anno in maniera esponenziale.

Tra le scuole di pensiero “contro” c’è quella del prof. Capron secondo il quale i figli di queste fecondazioni in vitro per motivi non terapeutici potranno avere anche disturbi psicologici in futuro. Ma non ci sono studi che lo dimostrino. Per lui la cosa grave è che i medici “a favore” non si preoccupano di prevenire le malattie dei bambini, ma solo di soddisfare gli sfizi dei genitori.

E su questo fronte ci sono medici che si spingono ancora oltre, fino a offrire per 18mila dollari anche il colore di occhi, capelli e pelle del nascituro.

…… Dove arriveremo?

Ecco il video del servizio di “Benessere, il ritratto della salute“. Interessantissimo!