Ho un figlio preferito?

Stamattina stavo sfogliando “Figli Felici” e sono rimasta colpita dal titolo di un servizio: “Ho un figlio preferito?”
Allora mi sono posta la stessa domanda, ma non ho saputo dare una risposta sensata.
“Chi preferisco Marco o Luca?”
Ma come si fa a scegliere un figlio?
Ci ho pensato. Molto. Ma no. Non credo di avere un prediletto.

Eppure gli esperti di Riza assicurano che “i genitori amano tutti i loro figli, ma spesso non allo stesso modo. Bisogna farsene una ragione e la consapevolezza di ciò rappresenta già la soluzione”.

Vi racconto questa: io ho un fratello maggiore e sin da piccola ho sempre pensato che fosse lui il preferito da mia madre. A dirla tutta ne sono fermamente convinta anche adesso. Lui è il re.
Quando parla del figlio gli occhi di mia madre si illuminano, brillano. E sulle sue labbra spunta un sorriso.

Eppure quando c’è da chiedere una mano, per qualsiasi cosa… è da me che vengono. Io la regina? Macché! La factotum…

Gelosa? Oddio… mi devo fare psicoanalizzare!
Sì, probabilmente sì. Un pochino. Ma mi sono sempre consolata con il fatto che … ho una posizione di tutto riguardo nel cuore di mio padre. Sono la “cocca di papà”.
Eppure tutte le volte che ho fatto notare a mia madre questa sua predilezione per il figlio maschio, per il primogenito, lei, sempre con un cenno di sorriso sulle labbra, ha sempre negato: “Non dire fesserie, per me siete tutti e due uguali”.

Per lo psicoterapeuta, invece, non c’è niente di più probabile. Ci sono delle ragioni che spingono un genitore più verso un figlio rispetto all’altro. Il “preferito è tale perchè il suo carattere, il suo aspetto fisico, la sua bravura a scuola, i suoi interessi, anche a livello inconscio incontrano di più il favore di mamma o di papà”.

E allora che fare?
Non bisogna cercare di essere “giusti” ad ogni costo. E non dobbiamo sentirci in colpa, non c’è nulla di sbagliato. In fondo… al cuor non si comanda.
Dentro di noi dobbiamo ammettere la preferenza e godercela in segreto. Senza farla percepire ai figli. E poi non è detto che duri per sempre. I gusti cambiano e a seconda dell’età, delle circostanze della vita, prima ce ne piace di più uno e poi di più un altro.

Non facciamone un dramma. Non è un problema a meno che non lo facciamo diventare noi forzandoci a correggere questa inclinazione. Diventeremmo innaturali e ciò ci procurerebbe solo disagio.

E non sforziamoci neppure di essere uguali con tutti. L’imparzialità non consiste nel trattare tutti i figli allo stesso modo, ma nel riconoscere i diversi bisogni!
L’unica cosa cui dobbiamo prestare molta attenzione è che l’altro o gli altri figli “non preferiti” costruiscano su questa delusione/gelosia dei comportamenti reattivi e impropri come il rancore verso i genitori o il fratello. Questo sarebbe un rischio anche per la maturazione affettiva.

E alla fine ci ho pensato ancora: “ma chi è il mi figlio preferito?”
La risposta però è ancora la stessa: nessuno o tutti e due. Le mie due pesti le amo incondizionatamente, senza limiti. Con loro, anzi grazie a loro ho scoperto l’Amore con la A maiuscolo. Quello più puro e più vero.

Quando aspettavo Luca avevo paura. Ero talmente tanto innamorata di Marco che mi chiedevo se sarei stata in grado di dare lo stesso affetto pure al secondogenito. Ora lo so. E posso dire “Sì”. L’amore di una mamma si moltiplica… non si divide!

35 risposte a “Ho un figlio preferito?

  1. Salve, ho una situazione abbastanza pesante alle spalle , i miei genitori sono divorziati da molti anni . In famiglia io sono la sorella maggiore è quindi vengo considerata la pecora nera della casa , come ogni famiglia , Invece la sorella di eta 19 anni è la regina /o cocca di famiglia , Lei è quella che ottiene tutto ciò che vuole , a lei qualunque cosa è dato , i suoi capricci vengono assecondati . io ieri mattina avevo chiesto di fare un giro per le bancarelle in città per comprare delle cose , quando mi sento dire a quest’ ora no , poi c’ è lo facciamo e no cavolo , dopo un pò mi vedo a madre e figlia che escono , e tornano belli contenti , è dalla scala sento dire , è non fartelo vedere da lei ( se no gurde ) che non siamo andati per la borsa . tutto cio’ non lo sopporto mi fa schifo , sono stata dal piscicologo perchè mia madre diceva che ero pazza , ma quando il dottore dopo una serie di visite e accertamenti a capito che la preferenza c era e c’e tutto ora

  2. Purtroppo ci sono molte famiglie in cui si fanno preferenze: il maschio rispetto alla femmina, il piccolo rispetto al grande, il figlio desiderato rispetto a quello arrivato per caso o per errore, il figlio buono e docile rispetto a quello vivace che dà un po’ di problemi in più. Essendo figlia unica non ho sperimentato di persona preferenze, ma ne ho constatate molte fra i miei amici e parenti. Tanti genitori istintivamente si sentono più in sintonia con il figlio con cui hanno più affinità di carattere o con quello che risponde di più alle loro aspettative, ma non è sempre così. Le preferenze per il maschio sono una sacca di maschilismo imperante dura a morire, mentre le preferenze per il piccolo si devono magari alla diversa esperienza dei genitori, in tanti sono troppo severi con il figlio maggiore e troppo indulgenti con il minore (spero che trovino un equilibrio se arriva un terzo figlio!) arrivando così all’avere secondogeniti molto più viziati di tanti figli unici. Io non sono mamma, ma sono sicura che se avessi avuto più di un figlio avrei cercato di trattarli tutti allo stesso modo, mie eventuali disparità non sarebbero dipese dal sesso o dall’ordine di nascita o dall’affinità di carattere, ma proprio solo dalle esigenze dei figli. Chissà se sarei riuscita a mettere questa idea in pratica, non ho la controprova, ma penso che non sia giusto basare una disparità di trattamento su idee preconcette.

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