I bambini che giocano a fare i soldati

La pace? Oramai credo che sia solo una parola scritta sul dizionario per ricordare a noi uomini come potrebbe essere questa terra…
No, non voglio addentrarmi in discorsi politico-economici seriosi e più grandi di me. Ma sottoporvi questo caso che in Irlanda del Nord sta facendo molto discutere: nel centro culturale Ti Chulainn Centre di South Armagh, i bambini giocavano a fare i combattenti dell’Irish Republican Army con tanto di uniformi e fucili. A scandalizzare ancor di più, poi, è il fatto che il centro ricevesse milioni di sterline dall’Unione europea, compresi finanziamenti per promuovere pace e coesione sociale.

Proprio così: l’Ue finanziava il centro e loro usavano i fondi per fare la guerra. Per finta? Mica tanto.

La storia è venuta fuori perché durante l’evento, organizzato dal partito Sinn Fein, sono state scattate diverse foto, successivamente postate su Facebook in un album intitolato ‘Martiri di North Armagh a South Armagh”. Il padre di uno bambini che comparivano nelle immagini, una volta scoperte le foto del figlio in uniforme IRA e armato di kalashnikov AK-47, ha contattato l’associazione dei familiari delle vittime dei terroristi irlandesi (Fair).

Lo riferisce il quotidiano britannico Indipendent nella sua edizione online, aggiungendo che sul caso stanno adesso indagando la polizia, la Children’s Commissioner for England e la stessa Unione europea.

Purtroppo quello irlandese è solo uno dei tanti casi. E per fortuna si trattava solo di un “gioco”…finanziato da noi, peraltro!

Nel mondo, invece, ci sono Stati dove i bambini vengono reclutati davvero. Quando i nostri figli cominciano a giocare con i videogiochi a “guerre stellare”, i piccoli di questi paesi imbracciano le armi vere: kalashnikov, Ak47 o di fucili d’assalto americani M16, leggeri da caricare e maneggiare come armi giocattolo.
Infanzia rubata, violentata.

Penso ai Paesi africani come Etiopia, Somalia, Sierra Leone. Oppure a quelli sudamericani come Brasile, Cuba. O a quelli asiatici, Iran e Iraq, per fare solo degli esempi.

La pace? Ne sono sempre più convinta: non appartiene a questo pianeta!