Qualche giorno fa siamo stati invitati da una coppia di amici a festeggiare il primo compleanno della loro figlioletta. Una bambina davvero speciale nata prematuramente alle 27esima settimana di gravidanza.
Quando è venuta alla luce era un piccolo e fragile esserino che superava a malapena il mezzo chilo di peso. Ma si vedeva già che era tenace. Ha lottato con tutte le sue forze per rimanere legata alla vita. E insieme a lei hanno lottato tenacemente anche i suoi genitori.
Mesi e mesi di sacrifici, di andirivieni dall’ospedale. Ore e ore passate ogni giorno a controllare l’incubatrice, i monitor, i battiti cardiaci. Con l’ansia e la speranza che a turno si facevano posto nel cuore.
Quando sono andata a trovarla per la prima volta in ospedale, era dicembre dello scorso anno, mi sono trovata di fronte ad un mondo nuovo, anzi un universo nuovo. Quello che mi sembrava un caso eccezionale in quelle mura era la normalità, la quotidianità.
Sono rimasta al di là del vetro osservando per un po’ tutte queste neo-mamme e neo-papà che, avvolti in camici verdi, si destreggiavano tra fili e apparecchiature mediche con disinvoltura. Curando con delicatezza e amore le loro piccole, piccolissime creature.
Io mi sono presentata lì con un regalino per la piccina: delle bellissime tutine di ciniglia taglia “00”. Nel negozio mi sembravano microscopiche, lì, invece, erano immense. Sigh! Mi è caduta la faccia a terra!
Con la solita delicatezza dell’elefante ho detto alla madre: “Le può mettere più in là”. E lei mi ha risposto: “Sì, le andranno bene verso luglio”.
La ciniglia a luglio? Ok, ora posso sprofondare sottoterra con serenità! Ma perché non collego mai il cervello alla lingua? Uff. In quelle circostanze servirebbe un po’ di tatto in più. Per fortuna che sono miei amici, mi conoscono….e mi hanno perdonata.
Ovviamente ho ripreso le tutine e le ho portate via.
Sono passati un po’ di mesi. La bambina è cresciuta.
Ovvio per i prematuri il percorso è più difficile. Sono più delicati degli altri neonati. Devono essere sottoposti a mille controlli e mille analisi. E devono essere più seguiti e tutelati: ogni raffreddore o virus potrebbe portare ad altre complicazioni.
Ma la nostra piccolina ce l’ha fatta. E la gioia di vederla vispa e allegra davanti a quella torta è stata immensa.
E poi mi ha dato una grande soddisfazione: le ho regalato una tuta (pure questa volta di ciniglia ;o))taglia 12-18 … e le calzava a pennello!
Tanti auguri Greta. Buon compleanno. E tanti auguri anche a tutti gli altri bimbi che hanno lottato come te.