La sera, prima di addormentarsi, i miei figli vogliono ascoltare una storia, una favola.
Io non sono molto amica della fantasia, per cui mi limito a leggere un libro diverso ogni volta. Mio marito invece è un racconta-storie nato. Lui e la fantasia sono un corpo unico e un’anima sola. Quindi preferisce inventare ogni sera una nuova avventura.
Potete immaginare il perché i bambini preferiscano lui per il rito della nanna.
Ultimamente, poi, per rendere ancora più difficile la cosa, i bambini decidono i personaggi che devono animare la storia e mio marito deve tessere le trame intorno a questi soggetti.
Il risultato è strabiliante. Un incanto.
A volte anche a me piacerebbe ascoltare queste fiabe fantastiche. Purtroppo non posso. Non sono ammessa nella stanza dei racconti. E’ un momento tutto loro.
Spesso, però, quando la storia è stata particolarmente bella, al mattino seguente i bambini me la raccontano.
Qualche giorno fa Luca mi ha svelato la prima puntata della storia del Re e del Drago. Mi è piaciuta talmente tanto che ho chiesto ai miei due uomini il permesso di condividerla con voi.
Il permesso è stato accordato.
E allora mettetevi comodi… inizia l’avventura.
“C’era una volta tanto tanto tempo fa, in un regno lontano e sperduto tra i monti, un re burbero. Aveva davvero un caratteraccio e per questo nessuno voleva stare con lui. Non aveva moglie, non aveva figli e neppure amici. Era un re molto solo.
Un bel giorno decise di adottare un animale.
Ma il cane e il gatto non gli piacevano. La gallina non la voleva. Il cavallo, la pecora e la mucca non erano di suo gradimento. Voleva un animale particolare.
Così una mattina, all’alba, si mise in viaggio. Camminò per ore e finalmente, quando ormai il sole stava per andare a dormire dietro le montagne, raggiunse il paese.
All’indomani andò alla fiera. E lì vide una bancarella che vendeva esattamente quello che lui cercava: uova di dinosauro.
Ne comprò uno, lo adagiò dolcemente in una cesta ovattata e tornò al castello.
L’uovo era parecchio esigente. Non doveva proprio covarlo, ma doveva tenerlo al fresco in cantina durante il giorno. Mentre di notte lo doveva portare sulla torre del castello e vegliarlo al chiaro di luna.
Così il Re burbero si prese cura del suo uovo per mesi e mesi.
Una notte di luna piena, mentre era sul tetto a vegliarlo sentì un rumore: “scrat-scroch- scrunch -crash”.
L’uovo si schiuse. E… con immenso stupore da quel guscio non sbucò un piccolo dinosauro, ma un drago”.
Proprio così, un piccolo drago affamato.
Cominciò subito ad annusare dappertutto. Voleva mangiare.
“Perdindirindina, cosa mangia un drago?” Si chiese il Re.
Provò a dargli della paglia, ma il drago l’incendiò. Provò con delle lumachine, con dei topi, con la pasta, con la carne, ma nulla. Il drago non mangiava, sbuffava e inceneriva tutto il cibo che gli proponeva il Re.
E allora in Re disperato decise di consultare la strega del castello. Una strega che un tempo era stata cattiva, ma da vecchia era diventata buona.
Sentito il quesito del Re, la strega andò nella stanza delle pozioni e dei libri magici e recuperò un antico testo sui draghi. Era ricoperto da una coltre spessa di polvere. Erano secoli che non veniva sfogliato.
Nell’ultima pagina trovò la risposta che tanto aveva cercato: il drago, quel tipo di drago, mangiava solo pesciolini rossi.
Il Re burbero ringraziò la strega e se ne andò. Tornò al castello con un secchio di pesciolini rossi. E finalmente il piccolo drago mangiò. E fu così felice che una volta sazio cominciò a sbuffare. E questa volta gli sbuffi erano a forma di cuoricini e di stelline.
Il Re e il drago stavano finalmente diventando amici. Il Re capì che prendersi cura di un altro essere rende felici e fu meno burbero anche con gli altri e si sentì meno solo”….
E con questo è finita la prima puntata di questa storia.
Ma sappiate che sono andati avanti… ci sono altri due episodi.
Se la cosa vi è piaciuta, vi racconterò anche il seguito. Sempre se i miei uomini me lo permetteranno.