I miei figli hanno un gioco preferito: i travestimenti.
Hanno un cestone pieno di vestiti e maschere che loro indossano e abbinano in modo diverso interpretando ogni volta personaggi diversi.
E così il vestito di superman diventa quello di un astronauta, una maglietta bianca diventa quella del cuoco e una sporca di colori, quella di un pittore.
E poi ci sono anche i personaggi inventati che arrivano da pianeti diversi. Oppure i vicini di casa di Luca (che notoriamente si è trasferito a Vagnese, il paese inventato dal fratello!).
Io spesso, facendo finta di nulla, li ascolto. E mi chiedo: “Ma da dove arriva tutta questa fantasia? Beati loro!”
In realtà, quello dei travestimenti e del gioco simbolico in generale, lo hanno imparato al nido. Lo fanno da piccolissimi.
E serve loro più di quanto noi non possiamo immaginare.
Di questo, dell’importanza del gioco simbolico, parla oggi la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere