Il pediatra: “Sì al telefonino nello zainetto della scuola materna”

Tovaglietta, maglietta, mutandina, pantalone, ciabatte e telefonino.
Secondo Italo Farnetani, pediatra e docente a contratto dell’Università di Milano-Bicocca, sono queste le cose che si dovrebbero mettere nello zainetto di ogni bimbo che si appresta a cominciare la sua avventura alla scuola materna.
Avete letto bene: anche il telefonino!
“Se già intorno a 5 anni non mancano i bambini dotati di telefonino, io dico di metterlo nello zainetto dei piccoli già a 3 anni. In questo modo porteranno con loro un pezzo di casa, e sapranno di poter parlare con la mamma per sentirsi più sicuri, magari con l’aiuto della maestra”. Continua a leggere



Carnevale con il naso che cola? Pazienza! Alla sfilata in maschera non si rinuncia

Ci siamo, finalmente è arrivato Carnevale!
E’ tutto pronto per la pioggia di coriandoli e di stelle filanti? A questo punto penso proprio di sì!

Purtroppo però proprio in questi giorni tanti, tantissimi bambini sono alle prese con tosse, raffreddore e febbre. “Un milione di under 12 sta facendo i conti con questi malanni di fine inverno” ha detto il pediatra Italo Farnetani, docente dell’Università Milano-Bicocca. Ma, ha aggiunto, anche se i piccoli hanno il naso che cola, non vietategli feste e sfilate. Sarebbe un peccato! Continua a leggere



I pediatri? Una razza in via d’estinzione!

I pediatri di libera scelta? Una razza in via d’estinzione! Almeno secondo una indagine condotta da Altroconsumo.
Sono troppo pochi in molte realtà d’Italia. Milano, Napoli, Firenze e Bologna in testa.
Eppure la scelta del medico per i propri figli dovrebbe essere fatta in maniera ragionata: bisognerebbe avere un po’ di informazioni sul dottore, gli anni di professione, gli orari di ricevimento, eccetera.
Non dimentichiamoci che di questa persona dobbiamo avere piena fiducia, gli dobbiamo affidare la salute dei nostri pargoli!
Ma all’Asl il più delle volte scarseggiano anche le notizie di base, a malapena forniscono un foglietto con gli orari di ricevimento. Anzi, spesso non si può neppure scegliere il medico. Chissà quante mamme si sono sentite rispondere: “L’unico libero è a 5 km di distanza” (per esempio io!), oppure guardando gli orari dell’ultimo pediatra disponibile ci si è accorti che sono sfavorevoli per non dire improponibili. E queste scene i ripetono da Nord a Sud.
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