La babysitter perfetta

babysitter_Esiste la babysitter perfetta?

Chi non ha i nonni a disposizione e lavora a tempo pieno non ha tante alternative.
Dopo la maternità, finiti i giorni di congedo parentale, le ferie, i permessi… alla fine deve rientrare al lavoro, lasciare il proprio bimbo per diverse ore al giorno.
Ma a chi affidarlo?
Una possibile scelta è il nido, oppure, ma non sempre le due opzioni sono alternative, è trovare una persona in grado di supportare la famiglia, una babysitter. Sì perché la babysitter non deve occuparsi solo del bambino, ma anche della famiglia. Deve rassicurare la mamma e farle capire che il suo bambino è in mani sicure.
Molte volte mi hanno chiesto: “Come fai a fidarti della tata?”
Credo che sia una questione di pelle.
Io non ho mai fatto selezioni, ho scelto seguendo il mio istinto e finora mi è sempre andata bene, talmente bene che per me sono diventate persone di famiglia alle quali mi sento legata anche affettivamente.
Certo, è più difficile fidarsi di qualcuno quando il bambino è ancora molto piccolo e non parla, non racconta. Ma tranquillità e la serenità del piccolo possono essere un modo per capire se le cose stanno andando per il verso giusto.
Quando sono più grandi è tutto più facile, raccontano… e anche tanto 🙂

Oggi con la psicologa amica, la dottoressa Santarelli affronteremo proprio questo tema: la scelta della babysitter. E torniamo a bomba alla domanda iniziale: esiste quella perfetta?

Ecco cosa ci dice la psicologa:

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Quattro giorni per trovare una nuova tata!

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Senza nonni, senza un supporto, la vita delle mamme lavoratrici è come un ingranaggio ad incastro.  Basta anche un sassolino per mandare in tilt il sistema.

I nervi saltano, gli equilibri vacillano. E tutto quello che fino al secondo prima sembrava di roccia solida ad un tratto diventa di sabbia e si sgretola fra le mani.

Piccoli problemi, sciocchezzuole per la maggior parte della gente. Ma quando si vive in uno stato di tensione continua, anche i sassolini pesano come macigni sulle spalle.

Tutto questo preambolo per dirvi che fra quattro giorni esatti sarò nuovamente senza la babysitter. E non so dove andare a sbattere la testa. Ancora non ho trovato lo spigolo adatto!

Ieri sera sono arrivata a casa come sempre di corsa, trafelata. Poso la giacca e la borsa, saluto i miei monelli e ringrazio la babysitter congedandola.

Ma lei mi dice: “Ti devo parlare un secondo”.
Io: “Dimmi…”
E lei: “Da lunedì prossimo non posso più prendere i tuoi figli”
Io: “Come da lunedì prossimo. E io come faccio?”
Lei: “Beh! hai quasi una settimana per cercarne un’altra!”

Avevo già la lacrima sulla rampa di lancio. Tra me e me pensavo: “Una settimana! Che trovo in una settimana… Come farò da lunedì prossimo?” Continua a leggere



La babysitter perfetta? Ora c’è la scuola per super Tate

L’idea è bella e interessante: fondare anche in Italia una scuola per Tate con la T maiuscola. Ossia un centro dove i genitori possono andare per scegliere la babysitter perfetta per il loro pargolo in base alle loro esigenze.
Una sorte di agenzia di lavoro particolare? Niente affatto.  Questa scuola non solo seleziona, ma forma.
Le tate sono preparate ad affrontare ogni evenienza. Sanno gestire i bambini, dai neonati in su, conoscono alla perfezione le manovre di primo soccorso, come la disostruzione pediatrica. E conoscono bene anche le manovre di difesa personale, per poter all’occorrenza salvaguardare la vita del bambino e la loro.
Ci sono poi quelle multilingue, quelle in grado di poter seguire i bambini anche nei compiti scolastici, quelle patentate per poter scorrazzare i bambini da una parte all’altra, scuola, palestra, piscina, musica, canto, etc.

Un sogno? Effettivamente sì! E questo sogno ha un nome: “Safe Italia”. Continua a leggere



Bebè malato? Lo curano i nonni…

Il tempo che da giovani non hanno potuto dedicare ai figli ora lo riversano sui nipotini e così i nonni diventano sempre più la colonna portante della famiglia: sono loro che curano i piccoli quando hanno la febbre, loro a somministrare le medicine e sempre loro a portare i bambini dal pediatra.
I nonni entrano in gioco pure nei momenti complicati come morbillo, varicella e tutte le altre malattie esantematiche che, seppur non gravi, hanno tempi di guarigione piuttosto lunghi e, per i genitori che lavorano, spesso costituiscono un grande problema.
Non solo, con il numero crescente di famiglie separate, sono sempre i nonni a venire incontro alle esigenze dei figli.
E a parità di tempo trascorso con i bambini da genitori e nonni, su 100 incidenti domestici dei piccoli solo il 5% avviene con i nonni e il 95% è con i genitori.

Vi sembra un inno per i nonni? Una esaltazione del ruolo della terza età? Niente di tutto ciò. Ma è semplicemente quanto è emerso dal primo Congresso sulle cure primarie pediatriche, in svolgimento a Tel Aviv. Continua a leggere