Ci sono dei comportamenti dei nostri figli che noi genitori fatichiamo a capire.
Ci sono dei bambini, anche molti piccoli, che se contrariati cominciano a piangere, a trattenere il respiro fino diventare cianotici e nel peggiore dei casi anche svenire.
Come affrontare la cosa?
Di certo l’atteggiamento più giusto non è assecondare il piccolo in ogni richiesta/capriccio.
E allora ho rivolto la domanda alla nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Che meglio di lei ci può aiutare? Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere
Navigazione articolo
Allarme dei neonatologi: sempre più bimbi nascono prima del termine
Sempre più mamme terminano la propria gravidanza prima dei nove mesi e vengono assalite da ansie, dubbi e sensi di colpa per i neonati piccini picciò.
Perchè? Quali sono i motivi?
E come vengono vissuti i primi mesi dai neo-genitori?
Nadia Baldi, giornalista e mamma, ci racconta delle iniziative che riguardano i nati prematuri (il 17 novembre è stata la Giornata Mondiale del Neonato Prematuro) e ci parla anche della sua esperienza, avendo anche lei un figlio nato pre-termine:
Continua a leggere
Per Natale ecco i biglietti di auguri fatti in casa
Manca poco più di un mese, ma già si comincia a respirare l’atmosfera natalizia.
E noi cominciamo a proiettarci verso questo meraviglioso periodo di festa con le idee e i lavoretti da fare con i nostri bimbi. Quest’anno a fare da apripista è stata Nives che ha realizzato con la sua piccolina i biglietti di auguri fatti in casa. Continua a leggere
Il nostro corpo comunica anche attraverso la gestualità: ecco come interpretare i singoli gesti
Avete mai visto alcune persone (soprattutto gli uomini) parlare con altra gente avendo i pollici infilati nella cintura?
Sapete che anche quello che di primo acchito può sembrare un gesto spontaneo e normale, in realtà, ha un significato ben preciso? E’ il nostro corpo che parla proprio attraverso la gestualità.
Oggi con la nostra grafologa Candida Livatino andremo ad esaminare alcuni atteggiamenti abbastanza diffusi, come le mani incrociate davanti alla bocca, il busto proteso in avanti e appunto i pollici nella cintura.
Ecco cosa ci svela Candida: Continua a leggere
Mamma e papà litigano….e lo sviluppo dei figli ne risente
Oggi con la Psicologa Amica torniamo a parlare di coppie in crisi e di figli. Un tema tanto diffuso quanto doloroso.
La domanda alla quale la dottoressa Francesca Santerelli cercherà di rispondere è: “Quanto può incidere sullo sviluppo del bambino la separazione dei genitori?”
Le reazioni dei bambini potrebbero essere diverse e molto dipende dalla loro età, dal rapporto che hanno con i genitori e da come questi gli fanno vivere questa esperienza.
Continua a leggere
Le famiglie figli-centicentriche sono le più felici
E’ di qualche giorno fa la notizia che essere centrati sulla vita dei propri figli rende mamma e papà più felici. Insomma essere figli-centrici appaga.
A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Social Psychological and Personality e condotto da Claire Ashton-James, Kostadin Kushlev dell’Università di Amsterdam.
Dalla ricerca è emerso che i genitori che mettono i bisogni e la vita dei loro pargoli al primo posto, prima ancora di loro stessi e che vengono supercoinvolti in ogni cosa nella vita dei figli, dalla scuola alla palestra, dalla partita di calcio al cartone animato in tv, sono più felici e soddisfatti della loro vita.
Chi disegna la bocca ama sedurre, chi disegna gli occhi è ansioso
Torniamo a parlare di scarabocchi degli adulti con la nostra grafologa Candida Livatino. Dopo i cuori, i fiori e le frecce, e dopo le figure geometriche, oggi parliamo delle parti del viso.
C’è chi, mentre è al telefono o in riunione, o semplicemente con un foglio bianco davanti, si ricalca le mani, oppure disegna gli occhi o la bocca.
Che tipo di persona è? Che carattere ha? E cosa lo spinge a disegnare dettagli del corpo? Ce lo spiega la grafologa: Continua a leggere
Tanti auguri a Giorgia, 10 anni!
Oggi la figlia di Matthew compie ben 10 anni!
Tanti auguri GIORGIA!
Auguri da tutte le “zie del blog”, ma soprattutto dal tuo papà che ti fa questa dedica speciale:
“10 anni fa la mia vita è cambiata grazie a te, sei arrivata con una ventata di aria nuova ed ogni giorno è stato una scoperta ed una gioia nuova.
Buon compleanno GIORGIA!!! Continua a leggere
Vi presento Andrea e Mammadù
Non so da dove cominciare.
E’ da ieri che ci penso. Mi piacerebbe presentarvi, farvi conoscere un uomo che per me è semplicemente straordinario, quanto modesto.
Io ho avuto solo ieri l’onore e il piacere di conoscerlo dal vivo, di pranzare con lui. Ma è da mesi che seguo il suo operato, tramite le sue e.mail. Quest’uomo, questo ragazzo dal cuore d’oro, si chiama Andrea.
Ma faccio un passo indietro. Ogni anno, per il mio compleanno, mi faccio un regalo che “sa di buono”. In genere ho sempre fatto delle donazioni a vari enti, organizzazioni. Quest’anno, invece, avevo deciso di entrare a far parte dell’associazione “Mammadù”, un’organizzazione che aiuta e sostiene i bambini in Namibia.
Me ne aveva parlato una mia collega e i suoi racconti mi avevano molto colpita. Ma ho dovuto aspettare mesi e mesi prima di farmi questo regalo e vi spiego perché: Andrea, il fondatore di Mammadù Italia, aveva preso dei mesi di aspettativa dal lavoro, e con la sua fidanzata (tutto a loro spese) erano volati in Namibia ad aiutare questi bambini, a contribuire alla realizzazione di un orfanotrofio, e a salvare la vita a Gerome, un bimbo nato senza l’ano”.
Sono tornati pochi giorni fa. E finalmente ho avuto l’occasione di incontrarlo e di entrare a far parte di questo mondo.
A me già una storia del genere mi fa venire i brividi. Non c’è scopo di lucro, non ci sono sperperi, è tutto documentato, fino all’ultimo centesimo. E questa coppia spende tutto il loro tempo libero, tutti i loro sforzi, le loro ferie e anche oltre per dare una mano a chi ha più bisogno.
Ieri, così un po’ per scherzare gli ho chiesto: “Andrea, ma quanti figli avete?”
E lui mi ha risposto: “Tanti, oltre 30, e non sai la gioia che ci danno”.
Ed io: “Ma come ci siete finiti in Namibia?”
E lui: “Per caso. Era da tanto che lo sognavo. Ma la vita, gli studi, il lavoro, i problemi, la mia storia personale, non me lo avevano permesso fino al 2010…”
E io: “Ti ammiro. E un po’ ti invidio. Siamo tutti così presi e rapiti dai nostri problemi personali che difficilmente riusciamo a guardare oltre il nostro naso, oltre al nostro orticello, che già ci dà tanto, anche troppo, da fare. E invece tu, in barba a tutto e a tutti, sei riuscito a portare il sorriso a chi non ce l’ha”
Ma non mi dilungo oltre. Con il suo permesso, vi faccio leggere una delle e.mail che Andrea ha scritto a tutti i soci Mammadù quando era in Namibia: Continua a leggere
Oltre la metà dei papà rimane attaccato al cellulare o al tablet durante il parto
Ricordo ancora come se fosse ieri il momento in cui è venuto al mondo Marco.
Oltre all’immenso, infinito e intenso dolore del parto, ho ben in mente lo sguardo di mio marito. Non l’ho mai più visto così emozionato e felice, neppure quando è nato Luca.
Lui era di fronte a me, accanto all’ostetrica e mi incoraggiava: “Dai, ci siamo quasi”; “Forza”…
Momenti unici, indimenticabili.
Forse per questo sono rimasta di stucco quando ho letto questa notizia: “Oltre la metà dei papà rimane attaccato al telefonino o al tablet durante il parto, anche durante le fasi clou, mentre il loro supporto attivo sarebbe cruciale per la compagna che sta partorendo”. Continua a leggere