E se ci accorgiamo che il bambino ha imparato a dire le bugie come ci dobbiamo comportare?
Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere
E se ci accorgiamo che il bambino ha imparato a dire le bugie come ci dobbiamo comportare?
Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere
A me, ogni tanto, qualche parolina che dalla bocca di rosa di una donna non dovrebbe uscire mai… scappa!
Qualche imprecazione qua e là quando le cose non vanno come avrei voluto, oppure quando sono particolarmente incavolata e non ho il cervello collegato alla lingua. Insomma in quelle occasioni non mi sento di dare il buon esempio ai miei figli, ma ahimè capita.
E loro sono super attenti e mi rimproverano all’istante: “Mamma, hai detto una parolaccia”.
Ma capita anche che dalla loro boccuccia, di tanto in tanto, venga fuori qualche “suono” sgradevole che in casa non è mai stato emesso. E sanno perfettamente che hanno fatto qualcosa di “severamente vietato”.
E allora che si fa? Se i bambini dicono le parolacce, come dobbiamo reagire? Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
I miei figli hanno un gioco preferito: i travestimenti.
Hanno un cestone pieno di vestiti e maschere che loro indossano e abbinano in modo diverso interpretando ogni volta personaggi diversi.
E così il vestito di superman diventa quello di un astronauta, una maglietta bianca diventa quella del cuoco e una sporca di colori, quella di un pittore.
E poi ci sono anche i personaggi inventati che arrivano da pianeti diversi. Oppure i vicini di casa di Luca (che notoriamente si è trasferito a Vagnese, il paese inventato dal fratello!).
Io spesso, facendo finta di nulla, li ascolto. E mi chiedo: “Ma da dove arriva tutta questa fantasia? Beati loro!”
In realtà, quello dei travestimenti e del gioco simbolico in generale, lo hanno imparato al nido. Lo fanno da piccolissimi.
E serve loro più di quanto noi non possiamo immaginare.
Di questo, dell’importanza del gioco simbolico, parla oggi la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli: Continua a leggere
Questo è un altro di quegli argomenti “evergreen”: l’ordine in casa.
La mia è una battaglia quotidiana.
Con tre maschi in casa, potete ben immaginare che quando abbasso la guardia è la disfatta: il disordine impera.
O meglio, impera quello che per me è il disordine. Secondo il loro punto di vista è la giusta collocazione delle cose.
Un esempio: scopiazzando il papà, anche i figli avevano preso la brutta abitudine di abbandonare le scarpe all’ingresso, quindi praticamente nel soggiorno.
“Mettete le scarpe a posto”. Ormai era diventato un mantra pomeridiano.
Mio marito: “Bisognerebbe mettere una piccola scarpiera proprio all’ingresso, così appena entriamo in casa togliamo le scarpe e mettiamo le ciabatte”
Io: “Scusami caro, e fino a che questa fantastica idea non si materializza io devo vedere tre paia di scarpe buttate lì?”
Esito: ogni tanto le mettono a posto e ogni tanto le lasciano all’ingresso!
La mia battaglia per l’ordine, quindi, è ancora più difficile perché oltre ad educare i figli devo tentare l’impresa ardua di mettere in riga anche il marito.
Ma come si può insegnare ai bambini, fin da piccoli, a collaborare?
Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica: la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere
Regole. I bambini hanno bisogno di regole. Ebbene sì. E’ scritto su tutti i libri di pedagogia. Lo dicono in tutte le lingue tutte le tate del mondo.
Facile a dirsi.
Ma come si fa a farle rispettare?
I bambini, poi, sono anche mooolto furbi e mettono alla prova i nostri nervi proprio quando siamo più stanchi con urla, strepiti e tanti bei NO!
Oggi con la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, affrontiamo proprio questo tema.
Ci spiegherà lei come fare per far rispettare ai bambini le nostre regole. Continua a leggere
Facile a dirsi, difficile a farsi: mantenere la calma!
Sì, perché a volte anche i frugoletti alti meno di un metro possono far perdere le staffe a genitori grandi e grossi.
Anzi, ci sono periodi in cui quella sembra essere proprio la loro specialità e ci riescono magnificamente.
Una di queste fantastiche fasi è quando quelle dolci e tenere creature si trasformano in terribili e capricciosi “Signor NO”.
“Facciamo questo?”… “NO!”
“Vuoi mangiare quest0 o quello?”… “NO”!
“Ci vestiamo?”… “NO”
“Andiamo a fare la nanna?”… “NO”
“NO” sempre e per qualsiasi cosa. “NO” è la risposta a qualsiasi domanda. Le giornate cominciano con i NO e finiscono con i NO.
E allora noi poveri genitori come dobbiamo comportarci? Imporre la nostra “AUTORITA'” o essere pazienti e accomodanti?
Ne parliamo con la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere
Care mamme, dopo il pezzo della settimana scorsa, mi sembrava opportuno un cambio di programma rispetto a quello che avevo programmato, poiché mi sono resa conto che, nonostante abbia cercato in un secondo momento di spiegare meglio alcuni miei concetti facili da ricorrere a fraintendimenti, alcune di voi sono rimaste comunque insoddisfatte e deluse dal mio intervento.
Questo me ne dispiace molto, soprattutto da chi mi segue da qualche tempo e con questo, non voglio rettificare quanto detto nell’articolo precedente, ma forse chiarirlo meglio affinché poi possiate davvero giudicare se su questo tema mi sentite comunque molto lontane dal pensiero che di solito ci unisce.
L’interrogativo del “quando nostro figlio chiede un fratellino” vorrebbe da me essere ampliato in questo nuovo pezzo in cui vorrei riflettere con voi su quando è il momento giusto per mettere al mondo un figlio.
Iniziamo subito con chiarire un punto del precedente articolo: non sono assolutamente d’accordo sul fatto che un figlio si fa perché viene richiesto da qualcuno, che sia figlio, parente, amico o genitore… Continua a leggere
Oggi la Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, ci propone un tema particolare: “Se tuo figlio chiede un fratellino”.
Come ci dobbiamo comportare noi genitori? Cosa possiamo rispondere per non ferirli?
Sono sincera: Marco non mi ha mai chiesto un fratellino. Forse era troppo piccolo, forse non lo desiderava o non ne sentiva la necessità. Io con lui ho avuto esattamente il problema contrario, ossia quello della gelosia.
Ricordo, però, che da piccola, intorno ai sei anni, desideravo tanto avere un fratellino o una sorellina più piccola. Un fratellone più grande lo avevo già, ma era troppo grande, non giocava con me. Ne volevo uno piccolo con cui condividere giochi e tempo. Mia madre mi concesse un gatto!
Per non sbagliare, però, forse sarebbe meglio seguire i consigli della dottoressa Santarelli:
Quando i miei figli erano proprio piccoli non mi facevo tanti problemi a farmi vedere nuda da loro.
Ora, invece, cerco di tutelare maggiormente la privacy. Soprattutto da quando ho notato che Marco, ormai vicino ai sette anni, è piuttosto curioso. Cerca di guardare con più malizia. Non è disinteressato come prima.
E le domande, anche quelle imbarazzanti, arrivano e sono all’ordine del giorno: “Mamma, ma da dove escono i bambini?”, “Come fanno ad arrivare nella pancia?”
Tante sono le domande sui “misteri della vita” e quando me le fanno così a bruciapelo, devo ammettere mi mettono abbastanza in difficoltà.
Ma cosa e come dobbiamo rispondere? Ce ne parla la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli:
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“Mamma, non spegnere la luce, ho paura del buio”. “Mamma, non chiudere la porta, non voglio rimanere da solo in camera”.
Ad un certo punto della loro vita tanti, molti bambini sviluppano delle paure. Anche il mio Luca.
A nulla serve rispondergli “Non ti preoccupare, c’è la mamma qui”, oppure “Non devi aver paura, non succede nulla nel buio”.
E allora cosa possiamo fare per aiutare i nostri figli a superare le loro paure?
Ne parliamo oggi con la nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere