Posticipare troppo il progetto di diventare genitori rappresenta un grosso rischio: per la donna, infatti, “la naturale perdita di fertilità avviene già in media a 41 anni, e precede quindi di quasi un decennio la menopausa”.
L’allerta arriva da Rossella Nappi, ricercatore presso il centro per la Procreazione Medicalmente Assistita dell’IRCCS Fondazione ‘S. Matteo’ dell’Università di Pavia, in occasione del Congresso mondiale di endocrinologia ginecologica in corso a Firenze.
“Dunque – spiega l’esperta – la capacità procreativa si esaurisce circa un decennio prima della menopausa. Per questo, dovremmo iniziare a parlare di “fertipausa”: dobbiamo cioè spiegare alla popolazione che, nonostante i progressi della scienza, a 42/43 anni concepire, per via naturale o artificiale, è possibile ma estremamente difficile”.
Le difficoltà biologiche connesse all’età, è il monito degli esperti, vanno quindi considerate per tempo. E questo nonostante i progressi fatti dalla ricerca. Progressi certamente da non sottovalutare, come ricorda il presidente della Società internazionale di endocrinologia ginecologica, Andrea Genazzani: “Siamo leader nelle tecniche di fecondazione in vitro con ovuli scongelati, una scelta – sottolinea – inizialmente ‘obbligata’ dalla normativa ma ora sempre più diffusa perché‚ rappresenta una chance di conservare la fertilità per chi debba sottoporsi a terapie oncologiche”.
Ed ancora: “Stiamo riducendo i livelli di gravidanze plurime (oggi sono il 22,3% del totale), contiamo 350 centri e una tradizione di eccellenza, eppure – rileva l’esperto – ogni anno ancora circa 10.000 coppie decidono di rivolgersi all’estero”. La Spagna è la principale meta.
Al Congresso, riflettori puntati anche sulle nuove opportunità, come quella del ‘social freezing’, cioè la possibilità di congelare gli ovociti in giovane età (sotto i 35 anni) per poterli poi utilizzare quando la donna deciderà di diventare madre.
Oggi in Italia, ricordano i ginecologi, “è possibile fare una pianificazione riproduttiva solo se si devono affrontare patologie come il cancro. Ma sempre più donne si informano sul congelamento, che potrebbe essere introdotto anche a livello generale, con costi a proprio carico”.
Che dire?
Che si tratta sempre e comunque di statistiche.
Una ginecologa disse ad una mia amica di 43 anni di stare pure tranquilla, che ormai la fertilità era ridotta al lumicino e che quindi non c’era più bisogno di usare anticoncezionali.
Lei si è fidata.
Il mese dopo era in dolce attesa 🙂