Quando la memoria della mamma fa acqua da tutte le parti…

Io dico sempre a mio figlio che sono un po’ come Dory, l’amica di Nemo. Lei soffriva di perdita di memoria a breve termine. Io allargo l’arco temporale ad un tempo indefinito.
Tante cose mi sfuggono e per evitare di perdermi nei meandri dei miei impegni e in quelli dei miei figli, devo segnare tutto sull’agenda altrimenti le informazioni passano per direttissima dalla RAM del mio cervello al dimenticatoio generale.

E fin qua, trovo conforto nelle chiacchiere con le amiche e colleghe. Siamo tutte nelle stesse condizioni. “Sarà colpa dell’età che avanza” ci diciamo per trovare una giustificazione.

Ma la cosa che mi mette più in imbarazzo e non saper rispondere alle domande dei mei figli attinenti alle materie di studio.

Marco: “Mamma, tu queste cose le hai studiate a scuole, le devi sapere!”,
Io: “Vero, ma più di 35 anni fa”!
Marco: “E cosa importa. Se le hai studiate vuol dire che le hai apprese e quindi le devi sapere, altrimenti a che serve studiare se poi si dimenticano le cose!”

Io: “Tesoro, sarebbe bello. Ma le cose non vanno proprio così. Quando la memoria del cellulare è piena che fai?”
Marco: “Pulizia. Cancello le cose che non sono importanti. Generalmente parto dai video che sono i più pesanti”.
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Gli Ulivi della mia terra

Oggi non vi parlo né di Marco, né di Luca, ma dei miei ulivi.
Sono nata e cresciuta in Puglia, nel brindisino. Una terra baciata dal sole e popolata da questi magnifici alberi che non ci hanno mai fatto mancare olio, olive, legna e perché no, anche ombra.
Un po’ come gli abeti per Heidi, questi giganti non sono solo dei tronchi con delle foglie, ma dei compagni di vita, dei compagni di lungo corso. Non sono solo belli, ma anche maestosi, rigogliosi e soprattutto centenari. Ce ne sono alcuni che sono addirittura millenari.

Ogni volta che andiamo giù dai nonni, porto i miei figli in un posto che adoro. Un appezzamento di terra a pochi chilometri dalla spiaggia di Torre Guaceto. Continua a leggere



Quando i primi giorni di scuola diventano una corsa ad ostacoli…

Le ferie bisognerebbe prenderle a settembre, non ad agosto!

Non per andare al mare, per godere dell’estate settembrina. No, no. Ma per superare con nonchalance la corsa ad ostacoli rappresentata dalla riapertura della scuola.

Per fortuna che esistono i campus anche nelle prime settimane del mese di settembre. Certo, bisogna mettere mano al portafoglio, visto che non sono tanto economici (ma questo è un altro discorso). Almeno sono una soluzione.

Poi finalmente arriva il primo giorno di scuola. Finalmente… Ho scritto finalmente?
E invece non finisce un bel niente. Ma comincia tutto. Continua a leggere



Pronti, partenza… via. Quasi. Anzi no

Settembre dovrebbe essere un mese tranquillo. Nelle settimane post ferie si dovrebbe ancora beneficiare di quella dose di forza e coraggio accumulata durante le vacanze estive.
Come una medicina a rilascio modificato, di quelle il cui effetto dura a lungo nel tempo, anche se a dose minima, il relax accumulato dovrebbe sortire gli effetti sperati fino alle vacanze successive, praticamente a Natale.
Non so se avete notato l’uso smodato del condizionale “DOVREBBE”. Sì proprio “dovrebbe”.

Perché nei fatti, invece, non va proprio così. E mi chiedo? Come mai le mie riserve si sono consumate anzitempo, praticamente nei due giorni dopo il rientro dalle ferie?

Delle vacanze al mare l’unica cosa che mi rimane, oltre al ricordo, è la pelle un po’ più scura, che avrebbe tanto bisogno di scrub.
Poi, complice anche il cattivo tempo che imperversa da giorni, il calo delle temperature e i forti temporali, mi sento già proiettata verso le giornate autunnali.

E come tutti gli autunno-inverno che si rispettino, ci sono tutti gli incastri da fare. Continua a leggere