Baby blues, come affrontarlo, come superarlo

E’ il momento più atteso e desiderato da molte donne: la nascita del proprio figlio.
Ma proprio quando ci si dovrebbe sentire al settimo cielo, con il cuore gonfio di felicità, un senso di inadeguatezza mista a tristezza assale tante neo mamme. Si tratta del “Baby Blues”.
Perché ci si sente così? Cosa si può fare? Bisogna chiedere aiuto o si può superare questo momento da sole?
A tutte queste domande risponde oggi la dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica.

“Questo tema è molto delicato e interessa da vicino tante donne che sono diventate mamme da poco.

La gravidanza appena passata è stata sicuramente una delle esperienze più “piene” che la vita vi abbia regalato; avete vissuto ogni fantastico cambiamento del vostro corpo quotidianamente e avete percepito la crescita costante e rassicurante di vostro figlio nel grembo.
L’attesa che pareva essere interminabile è finalmente giunta al termine e con immensa gioia e commozione avete stretto tra le braccia il vostro bambino.

Accanto a questa gioia immensa, capita però che alcune mamme possano provare fin dai primi giorni dopo la nascita del piccolo, una lieve malinconia e capita che proprio quei momenti che dovrebbero essere colmi di felicità, si tingano di grigio, tanto da avvertire una sorta di disagio e di lieve tristezza.

Questa sensazione ha comunemente il nome di “baby blues” una condizione che tende a scomparire spontaneamente entro una quindicina di giorni dal parto.

Nel 10-15% dei casi tuttavia, la donna può essere coinvolta in maniera più profonda e andare incontro ad una vera e propria “depressione post-partum”, ovvero uno stato depressivo che può arrivare a compromettere seriamente lo stato di salute della mamma e del neonato.

Le donne che soffrono di depressione post partum, mostrano sintomi quali: agitazione, irritabilità, calo dell’appetito, continua stanchezza, frequenti ed inspiegabili crisi di pianto, inadeguatezza nel ruolo di madre ed addirittura sentimenti negativi nei confronti del neonato.

Perché alcune neo-mamme sviluppino questa forma di depressione, non è ancora del tutto chiaro, ma ci sono certamente alcuni fattori che possono fungere da campanello di allarme; ad esempio chi ha sviluppato episodi di ansia durante la gravidanza o ha alle spalle una storia personale o familiare di depressione, chi è affetto da disturbi della funzionalità tiroidea o ha vissuto eventi traumatici nell’ultimo anno, probabilmente è più predisposto a sviluppare una depressione.

Quello che può capitare e che in genere consolida la situazione, è che le neo-mamme provino vergogna nel confidare il loro malessere, poiché sono convinte che nell’immaginario collettivo, una mamma, con l’arrivo del bimbo, dovrebbe essere felice in ogni istante. La paura di essere considerate delle mamme inadeguate è costante e può portare a colpevolizzarsi rifiutando altresì ogni forma di aiuto.

E’ bene ricordare che genitori non si nasce, ma si diventa!

Inoltre come qualsiasi altro sentimento positivo, anche la tristezza, la malinconia, l’infelicità non hanno motivo di essere celate anzi, nascondere le emozioni negative che vi affliggono, può contribuire a peggiorare la situazione.

È importante dunque, anche per chi vi sta vicino, individuare subito il disturbo per limitare gli effetti che questa situazione può causare in tutta la famiglia.

Perciò mamme non rifiutate il vostro disagio pensando che non parlandone, il disturbo si possa risolvere da sé. Al contrario apritevi, mostrate i vostri sentimenti sia di gioia che di tristezza e offrite la possibilità a chi vi sta accanto di potervi aiutare.

Sempre a disposizione per ogni confronto, la vostra psicologa amica.
Francesca Santarelli”20