Ogni giorno mi arrivano nella casella di posta elettronica tante e.mail di studi scientifici fatti su feti, bambini, adolescenti e riguardano gli argomenti più disparati. Purtroppo, anche se mi piacerebbe tanto, non ho il tempo per sottoporli tutti alla vostra attenzione.
Ma quando ho letto questa notizia ho sorriso e ho immaginato tutte le donne incinta con un bel Babypod intravaginale per far ascoltare la musica al nascituro… perché quando si dice che la musica arriva dall’interno… non si intende dal profondo dell’anima, ma dall’interno della vagina! 😉
Fantascienza? No. E’ tutto vero! Secondo gli ultimissimi studi, cantare una ninna nanna al feto in pancia, fargli sentire la voce della mamma e del papà, raccontargli una fiaba non serve a nulla perché i feti riescono a malapena a sentire il rumore che proviene dall’esterno.
Insomma, parlare al piccolo quando è ancora nell’utero materno è un falso mito. Figuriamoci fargli ascoltare quel tintinnio costante del ciondolo della gravidanza. Non so se avete presente, sono quelle collane con una campanella appesa che dondola proprio sul pancione delle future mamme!
Future mamme, rassegnatevi, se volete far ascoltare la vostra voce al bimbo o quella del papà, o magari dargli le prime lezioni di lingua straniera non vi resta che inserire il Babypod nelle vostre parti intime. Continua a leggere
Archivio mensile:Aprile 2018
Adozione, una famiglia che nasce
Qualche settimana fa mi ha chiamato la mia amica giornalista Isabella Dalla Gasperina dicendomi: “Ho letto un libro proprio bello, tratta il tema delle adozioni dei bambini. Che ne dici di scrivere una recensione sul blog?”
L’adozione è un argomento che non ho mai affrontato perché, sinceramente, non ne ho le competenze. Però ho letto questo libro e devo dire che mi ha dato tanti spunti su cui riflettere.
Domande spesso inopportune che si fanno alle coppie che dopo qualche anno di matrimonio o convivenza non “allargano” la famiglia. A quelle battute che sembrano simpatiche e che invece feriscono il corpo e l’anima di chi le riceve.
Leggendo la prefazione, di Aldo Cazzullo, mi sono soffermata su questa frase: «Un bambino nato da un’altra donna mi chiama mamma. Non mi sfuggono la grandezza di questa tragedia e la profondità di questo privilegio».
Mi sono venuti i brividi. Quanta saggezza in queste poche righe!
E se i genitori adottivi dopo un lungo percorso fatto anche di ostacoli burocratici, di psicologi, assistenti sociali, arrivano pronti (o quasi) all’evento, i nonni o i parenti più vicini lo sono altrettanto?
L’autrice di questo libro, Francesca Mineo, in questo libro racconta la sua storia di mamma adottiva, ma lascio a Isabella l’onore della recensione: Continua a leggere
… E poi c’è Gardaland!
Qualche settimana fa sono tornata a casa e con un bel sorriso sulle labbra ho fatto il lieto annuncio: “Ragazzi ci hanno invitato a Gardaland per l’inaugurazione della nuova stagione del parco!”
Luca: “Uahoo… quando?”
Io: “Il 7 aprile”
Marco: “Papà mi misuri? Vedi quanto sono alto? Ho superato il metro e 40 centimetri di altezza?”
Luca: “Misura pure me, papà!”
Io: “Scusate, vi dico che andiamo a Gardaland e correte a misurare l’altezza? C’è qualcosa che mi sono persa per strada?”
Marco: “Mamma, non ti ricordi che per andare sulle giostre più veloci come Oblivion, Raptor, bisogna essere alti almeno 140 cm? Io quest’anno posso andare, sono alto 142 cm, più le scarpe!”
Luca: “Io no, sono alto 137 cm, me ne mancano solo tre, faccio in tempo?”
Io: “In tempo per cosa?”
Luca: “Per i tre centimetri?”
Non vi nego che da quel giorno Luca ha mangiato più del solito. Lui voleva crescere in altezza, invece ha solo messo su un po’ di morbidissima pancetta! (Beato lui…già smaltita 😉 )
Sabato 7 aprile alle 7 del mattino erano già svegli e pimpanti. Le previsioni meteo erano incoraggianti: sole e caldo. Cosa desiderare di più?
Zaini in spalle alle 10 e mezza eravamo già a Gardaland.
Il tempo di fare due giri su due giostre insieme e poi ho lasciato i miei tre uomini per andare a seguire la conferenza stampa. Continua a leggere