Il dubbio

E’ già da tempo che mi chiedo se sia giusto o meno raccontare, mettere nero su bianco quanto accade dentro le mura di casa mia, anzi di casa nostra, visto che a viverci siamo in quattro.
Fino a quando i miei figli erano piccolini era bello e divertente condividere con tutti voi le loro prime esperienze, lo svezzamento, i primi dentini, i primi passi, il nido, la materna, i primi anni di scuola elementare. Le gite fuoriporta, i viaggi, le loro bravate, le marachelle e gli aneddoti divertenti.

In fondo, son cose che accomunano tutti i bimbi.

Ma ora Marco ha già 10 anni. Sta avvicinandosi prepotentemente alla fase della preadolescenza. Sta diventando un ragazzino, nella terra di mezzo tra il bambino e il ragazzo, e non so se abbia voglia un giorno di leggere che sua madre ha raccontato a tutti i suoi pensieri, ciò che ha detto e ciò che ha fatto.

Sul tema foto sono sempre stata piuttosto attenta. Nel rispetto della loro privacy, non ho mai pubblicato fotografie. Non l’ho fatto sul blog e non lo faccio neppure sui social, a meno che non siano stati loro a chiedermelo espressamente. Ma con molta parsimonia.

Ieri ho ascoltato in tv l’intervento di una blogger che, durante una intervista, ha detto di aver smesso di scrivere delle sue figlie da quando sono diventate adolescenti perché non vuole che vengano prese di mira e magari derise dalle compagne di scuola.

Così ieri sera ho posto questa domanda a Marco: “Posso continuare a scrivere sul blog di te, di noi, della nostra famiglia, o ti dà fastidio che io racconti al mondo le nostre avventure e disavventure?”

E lui, con una sincerità e una saggezza che mi ha spiazzata mi ha risposto: “Se vuoi, se ti piace, puoi continuare a raccontare dei nostri viaggi, delle cose più belle che facciamo. Ma non scrivere cose che possano mettermi in ridicolo. Mi piace l’idea che da grande io possa leggere di noi sul tuo blog come se fosse un diario e così ricordare. Ma solo quello”.

Credo che abbia ragione e che sia un suo diritto.

Quindi non scriverò più sul blog?

Assolutamente sì. Perché i miei dubbi di madre ci sono e rimangono. Anzi, credo che con l’arrivo della loro adolescenza si faranno ancora più grandi.
Le mie angosce e le mie perplessità cresceranno con loro. In fondo me lo diceva anche mia madre: “Bambini piccoli, problemi piccoli. Ragazzi grandi, problemi grandi”.

Cambiano. Le cose cambiano. I figli crescono. Io invecchio. La pazienza si esaurisce e l’esaurimento avanza… 🙂

E io ho bisogno del blog, ho bisogno di voi, per continuare ancora e ancora a condividere i dubbi, le gioie e anche e speranze di una mamma qualunque.