Qualche giorno fa stavo controllando i quaderni di Luca. Ad un certo punto ho visto un “OTTIMO” barrato e sotto un “BENE” corredato da un punto interrogativo.
Ho chiamato il ragazzotto e gli ho chiesto: “Cosa significa tutto questo?”
E lui, fingendo una imbarazzante disinvoltura, ha risposto: “Avevo preso ottimo, infatti se vedi non c’è neanche un errore, sono stato bravissimo… ma poi la maestra mi ha sentito che dicevo una parolaccia ad un compagno e mi ha abbassato il voto”.
Io: “Cosa hai fatto? Hai detto una parolaccia! Mille, mille e mille volte ti ho detto che non si dicono le parolacce…”
Lui: “In realtà non lo so, era una parola che mi aveva detto poco prima un compagno e io allora l’ho ripetuta ad un altro compagno. Ma non so neppure cosa significa”.
Io: “Ma mi vuoi dire cosa hai detto?”
Lui: “Ho detto SEI GAY, SEI GAY, SEI GAY. Ma cosa vuol dire gay?”
Io: “E’ semplicemente una persona che ama un’altra persona dello stesso sesso. Ad esempio un uomo che ama un altro uomo.
Come ti ho già detto tante volte, l’amore non ha occhi, ma sente soltanto i battiti del cuore. Quando ti piace qualcuno il tuo cuore comincia a battere più veloce perché ascolta la voce dell’amore.
L’amore è puro perché è libero e non conosce ostacoli di colore, di razza e di sesso. Ci si può innamorare di una persona del sesso opposto, come papà e mamma, oppure di una persona dello stesso sesso. Ci sono uomini che amano altri uomini e donne che amano altre donne”
Lui: “E quindi?”
Io: “E quindi cosa?”
Lui: “Non ho capito. E allora perché la maestra mi ha detto che è una parolaccia e mi ha abbassato il voto? Allora GAY non è una parolaccia! Glielo devo dire subito alla maestra…”
Io: “Beh! Aspetta. Io non ero lì con voi, non so che cosa tu abbia fatto davvero e perché la maestra abbia preso questa decisione. Sicuramente avrà avuto le sue buone ragioni.
E poi, anche se la parole ‘gay’ non è una parolaccia, se detta con tono dispregiativo può essere offensiva. Quindi se tu l’hai ripetuta più volte prendendo in giro il compagno, la maestra ha fatto bene. Non ti devi mai permettere di mancare di rispetto alle insegnanti e di trattare male o offendere i tuoi compagni di scuola. Chiaro Luca?”.
Lui: “Sì, mi dici sempre le stesse cose… ”
Io: “Menomale, ma non ascolti allora. O comunque non obbedisci”
Lui: “E’ tutto chiaro. Quando vedrò la maestra le dirò che non si può abbassare il voto per una parolaccia che non è una parolaccia ma che è tutta quella cosa lì…”
Io: “Luca… mi sa che tu sei un po’ troppo furbetto!”