Non è mai abbastanza!

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Questo, ahimè, è un periodo piuttosto pieno: a fine mese la festa dei Remigini di Luca, ai primi di giugno la festa di fine materna di Luca, oggi la giornata sportiva di Marco, e poi i colloqui con le maestre, le gare di Taekwondo, l’esame per il passaggio di cintura, le partite di calcio, gli allenamenti…

Difficile dire sì a tutto. Ma a cosa dire di no? E soprattutto a chi dei due?

Se dico a Luca che non posso andare ai suoi appuntamenti di fine materna, ci rimane male e mi ricorda che quando ci sono state le feste di Marco non sono mai mancata (verissimo!).
Se dico di no a Marco, lui ci rimane altrettanto male e mi fa notare che agli impegni di Luca sono sempre presente (e non è proprio vero…).

Sarebbe bello poter dire sempre di sì ad entrambi. Ma i giorni di ferie sono contati, le ore di permesso anche e le cose da incastrare, invece, sono tante.

Fatta questa premessa, passiamo ai fatti:

oggi Marco ha gareggiato nella giornata sportiva organizzata dalla sua scuola.
In pista tutte le terze di tutte le scuole del paese.
Ai miei tempi si chiamavano “Giochi di Gioventù”, ora “Giornata Sportiva”, in pratica la stessa cosa.
Appuntamento alle ore 14:00.

Ieri, chiacchierando, gli avevo detto: “Marco ti dispiace se…”
Lui mi ha fermata e mi ha detto: “Mi stai dicendo “ti dispiace se non vengo a scuola domani”, vero? Beh! Certo che mi dispiace! Già non vieni mai a prendermi. Già non ti fai vedere mai davanti alla scuola, ora non vieni neanche a vedermi una volta all’anno… Fai tu!”

Mi ha gelata. Non intendevo dirgli quello…

“Marco, ma sono sempre venuta! Non ho mai mancato una tua recita, una tua festa a scuola, un colloquio… MAI! Sono sempre stata in prima fila a fare il tifo per te. Perché dici questo?”

“Beh! tutti gli altri hanno i nonni e gli altri parenti che vengono a vederli. Per me vieni solo tu e ogni tanto papà. Se ora non vieni neanche tu…”

Ma io ci sarò. Farò il possibile per esserci.

Stamattina prima di uscire di casa si è fermato davanti alla porta e mi ha detto: “Se hai un briciolo di tempo anche per me, vieni alla mia giornata sportiva”.

Mi sono sentita piccola piccola piccola.

Ovviamente alle due meno dieci ero lì, sotto il sole cocente, insieme a tutti gli altri genitori.
Ed eravamo veramente tanti.

Bravi tutti. Si sono divertiti, si sono impegnati e sono stati applauditi.

Finite le gare, fatte le premiazioni è arrivato anche Luca. Siamo usciti dalla scuola siamo andati a fare una bella merenda: pizzette e aranciata.

Poi li ho salutati. Loro sono andati al parco con gli altri bambini e io sono tornata a lavoro.

Marco prima di allontanarsi mi ha detto con un sorrisetto: “Allora lo hai trovato il tempo!”

E io: “Avevi dubbi? Per te ci sono e ci sarò sempre!”

Chiacchierando con mia mamma e raccontandole l’accaduto, mi ha detto: “Marco è uguale a te. Pure io facevo il possibile e l’impossibile. Ma tu non eri mai contenta. Per te non era mai abbastanza. Volevi sempre di più da me”

Sarà davvero così? Noi mamme ci facciamo in quattro per i nostri figli, facciamo il possibile e anche l’impossibile per farli felici, per non fargli mancare nulla…

E per loro? NON E’ MAI ABBASTANZA?