“Ma questo chi si crede di essere?”
Vi è mai capitato di conoscere qualcuno e porvi questa domanda dopo averci scambiato solo quattro chiacchiere?
Se aveste potuto osservare la sua grafia, sicuramente avreste notato una particolarità: il riccio della spavalderia.
Oggi la nostra grafologa Candida Livatino ci svelerà cosa si nasconde dietro la facciata dello spavaldo.
Ecco cosa ci dice:
“Cari genitori,
I ricci sono l’ espressione di gesti fuggitivi, non soggetti al controllo volontario e, come tali, peculiari di chi scrive.
Vi sarà capitato di avere di fronte un interlocutore e pensare: ma chi si crede di essere? Si ritiene onnipotente? Osservando la sua scrittura qualcuno avrà notato il “riccio della spavalderia”, che si evidenzia in particolare nella lettera “v”.
E’ quel prolungamento che va verso l’alto per poi virare verso la parte destra del foglio.
Nel caso di altre lettere invece lo si trova generalmente nel finale della parola o anche in mezzo.
In questo caso il prolungamento sale per poi proseguire invece verso sinistra.
Questo riccio è tipico di chi si sente onnipotente, in grado di fare, anche meglio, tutto quello che fanno gli altri, di chi ostenta un’estrema sicurezza e vuole che le sue presunte capacità gli vengano riconosciute.
Le sue idee sono mirabolanti, le sue aspirazioni rivolte ad imprese che possano fare eco, anche se poi spesso risultano troppo avventate e di scarso successo.
E’ audace e spericolato, dotato di grinta e determinazione: nella vita vuole raggiungere sempre il massimo.
Si vanta e si loda da solo, anche a costo di raccontare cose che non esistono. Spesso la realtà è molto meno soddisfacente e, dietro la prosopopea di quello che dice, c’è uno stato di frustrazione per quello che non riesce a fare.
Parla spesso a voce alta e con fare chiassoso, affinchè tutti lo stiano a sentire.
Quando il “riccio” è in media o sopra la media, in termini di frequenza nello scritto, significa che, nel soggetto, c’è addirittura una componente aggressiva, che fa fatica a tenere a bada e si manifesta in atteggiamenti di forte collera o di delirio di onnipotenza.
Nell’ambito lavorativo ordina e comanda in maniera imperiosa, senza rispetto verso i collaboratori. Non gli interessa coinvolgerli e responsabilizzarli.
Nell’affettività il rapporto con il partner non è paritario, ma sbilanciato a suo favore: le scelte e le priorità, sono sempre e solo le sue.
Dal partner pretende riconoscimenti e gratificazioni.
Un caro saluto.
Candida Livatino”
Se volete conoscere cosa dice la grafologia sulle affinità di coppia, o scoprire se il vostro partner è fedele, o se il vostro collega è invidioso, vi ricordo che Candida Livatino ha scritto il secondo libro proprio su questo tema: “Le sfumature della scrittura” editore: Sperling & Kupfer.
Candida Livatino ha anche un sito Internet in cui racconta tutte le sue esperienze lavorative e tanto altro ancora.
L’indirizzo :
www.livatinocandida.it