Una mamma… in ferie!

Le cascate del Serio in notturna

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Lo so che questo blog si chiama Viva la Mamma e quanto sto per dirvi potrebbe scandalizzare alcune di voi, ma senza vergogna e con molta soddisfazione vi confesso che mi sto allegramente e pienamente godendo le mie due settimane di ferie dai figli!

Mio fratello ha voluto farci un gran bel regalo: ha deciso di portare Marco e Luca in vacanza insieme alla sua famiglia. La meta è di tutto rispetto: Puglia, in campagna dai miei genitori.

La mattina, praticamente all’alba, vanno al mare e poi al pomeriggio fanno le passeggiate in bicicletta, giocano, escono, si rilassano.

Loro si stanno divertendo da matti, tanto che a volte non hanno neppure il tempo di parlare al telefono con noi. E io… sto riscoprendo la gioia di trascorrere un po’ di tempo con mio marito. Stiamo facendo tutte le cose che con i bambini è difficile fare e che a noi piacciono un sacco.

Non correte con la fantasia! 😉

Il primo sabato free siamo andati a fare una passeggiata in montagna, sul Pasubio, la “strada delle 52 gallerie”. Una mulattiera realizzata nel 1916, durante la prima guerra mondiale. Serviva per portare viveri e munizioni ai soldati che erano sul fronte.
A metà strada ero già stravolta. Ho capito che sono veramente fuori allenamento. Sigh! A fatica sono arrivata al rifugio. Ma quanta soddisfazione!
Il panorama toglie il fiato per quanto è bello.
In realtà tutto il percorso è meraviglioso. Ma ci sono molti tratti esposti e non credo che sia adatto a bambini vivaci. Marco e Luca, per intenderci, non li avrei portati.

Poi tutto ricorda le imprese dei militari. E alla ricchezza della natura si aggiungono le emozioni dettate dalla storia di questi luoghi.
Un’esperienza bellissima!

Siamo tornati a casa stravolti.
La mattina seguente le gambe non rispondevano ai miei comandi!
Il  caldo faceva la sua parte. Siamo rimasti a casa a riprenderci.

La sera… via all’ Expo!
E anche in questo caso lunghe passeggiate su e giù per il Decumano e per i padiglioni. Con la ciligina sulla torta offerta dallo spettacolo dell’albero della vita. Splendido ed emozionante!

Durante la settimana poche uscite per ovvie ragioni. Ma non ci siamo fatti mancare una cena fuori, una passeggiata per Milano in monopattino e tanto relax.

La casa sempre in ordine, il bagno pulito, poche lavatrici da fare, pochi panni da stirare, nessuna corsa contro il tempo, nessuna babysitter con cui scusarsi per il ritardo, niente urlate, niente di niente.

Queste sì che si chiamano FERIE!

Sabato scorso altra grande e bella esperienza, siamo andati a vedere le cascate del Serio in notturna, in Valbondione, con anche tour gastronomico.
Su per un sentiero fino ad un piccolo borgo dove era stato organizzato un aperitivo e un antipasto con i prodotti tipici della valle. Poi giro tra le case alla scoperta degli antichi mestieri.

Poi altra scarpinata fino ad un altro rifugio. Lì si cenava con risotto, polenta e funghi. Da leccarsi anche i baffi!

Poi altra passeggiata fino al punto in cui si vedevano le cascate. C’era talmente tanta gente che si faceva fatica a trovare anche un solo pezzettino di terra su cui posare le stanche terga.

Quando orami era buio, intorno alle 22:00, abbiamo sentito delle sirene. Era il segnale che stavamo aspettando. Tre grandi fari hanno illuminato a giorno le cascate. E dopo 10 minuti quelli che erano tre rivoli d’acqua si sono trasformati nelle cascate più alte d’Italia, le seconde più alte d’Europa con un salto di ben 315 metri. Ho provato a fare delle foto, ma non rendono l’idea.
Era tutto così suggestivo. Il rumore dell’acqua che con forza e violenza cadeva giù, il cielo nero e stellato.

Dopo mezz’ora lo spettacolo della natura si è concluso e hanno spento i fari.
Pian piano si sono accese migliaia di torce. Un serpentone infinito di piccole luci. Sembravano tante piccole lucciole che scendevano giù per la montagna.
Io e mio marito stavamo seguendo la corrente del fiume di gente quando ad un certo punto abbiamo visto la freccia che indicava Valbondione.
Abbiamo preso la deviazione, ma in pochi minuti ci siamo ritrovati da soli in mezzo al bosco.

“Ma eravamo migliaia fino a poco fa, com’è che adesso siamo soli?”, ho chiesto con una certa paura a mio marito.
“Sei sicuro che sia questo il sentiero? Non mi pare sia quello che abbiamo fatto all’andata! E poi che ci fanno quei tronchi segati lì, potrà mai essere un sentiero quello?”

Mi immaginavo già a vagare per tutta la notte tra i boschi, quando in lontananza ho visto delle piccole luci che si avvicinavano. Era un gruppetto di 4 ragazzi che scendevano, capitanati da una signorina che in un’altra vita sarà stata sicuramente un capriolo visto l’agilità con cui si muoveva!

Ci siamo aggregati a loro. Questa ragazza aveva un bel passo veloce. Ma non potevo fare storie. L’alternativa era perdersi nel bosco. Così mi sono fatta coraggio e le sono stata dietro come un segugio.
Non vi nego che sono arrivata a valle che ero provata, molto provata.

Mio marito: “Uahoo! Non ti ho mai visto camminare così velocemente in montagna!”
E io: “Mi hai vista bene? Ma bene, bene?”

Lui: “Sì”

Io: “Perfetto e ricordatelo perché non mi vedrai mai più camminare così. Era la forza della disperazione che mi  spingeva” 🙂

Siamo arrivati a casa che erano le due di notte passate. I miei occhi si chiudevano da soli e a fatica riuscivo a tenere viva una conversazione in auto. Per fortuna che mio marito ha una resistenza diversa. Lui è “a lunga durata” 😉

Io adoro la montagna, camminare tra i boschi. Ma non ho più il fisico e la resistenza di una volta. Sono fuori allenamento e me ne accorgo ogni volta che ci cimentiamo in una esperienza come questa che, vi assicuro, è stata bellissima.

Ieri relax e shopping pomeridiano. E per chiudere in bellezza il weekend, tavolo per due al giapponese.

Mi mancano i bambini?

Certo!

Ma saperli al mare, con gli zii, i nonni e i cuginetti felici e spensierati. Sapere che stanno non bene, ma di più, mi rende serena. E i tête-à-tête con il mio principe azzurro hanno tutto un altro gusto, hanno il sapore della felicità!