Perché i bambini fanno gli incubi? E che possiamo fare noi adulti per tranquillizzarli?
Di questo parliamo oggi con la nostra psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli:
“Non sempre i sonni dei bambini sono quelli che ci immaginiamo quando si dice: “Dorme beato come un angioletto!”
Capita spesso che, soprattutto dopo l’anno di vita, il nostro piccolo si sveglia nel cuore della notte con pianti, disperazione e grida in preda ad un brutto sogno. A volte, sembrano cosi disperati e inconsolabili da lasciar angosciati anche noi genitori e forse un po’ tutti pagheremo, per sapere cosa li ha tanto spaventati….”
Gli incubi notturni sono maggiormente presenti nei bambini tra 1 e 8 anni e si verificano a tarda notte durante la fase REM del sonno. Improvvisamente il il bambino si sveglia e, se è più grande dei 4/5 anni, può ricordare perfettamente le immagini angoscianti che lo hanno terrorizzato e ha paura che se si riaddormenta quelle stesse immagini torneranno a tormentarlo. L’aspetto positivo in questa fascia di età è che sono in grado di raccontare quello che hanno sognato e sanno benissimo che si tratta di un incubo; dunque, in qualche modo, riescono anche ad elaborarlo psicologicamente.
Il bambino fino a 4 anni invece, è incapace di distingue i sogni dalla realtà e quindi può richiedere a gran voce la vostra presenza durante la fase di addormentamento e ha bisogno di rassicurazioni. Anche se può essere faticoso, è molto importante aiutarlo in questa fase, soprattutto per il suo sviluppo psicologico.
Ma perché il bambino ha gli incubi?
L’incubo, proprio come il sogno, permette al bambino di elaborare frustrazioni, desideri, paure. Durante la giornata il suo lavoro è faticoso, deve obbedire alle regole della famiglia e della società, deve adattarsi al gruppo e vive un gran numero di conflitti.
Tutto questo, viene poi elaborato inconsciamente durante la notte, attraverso gli incubi, che sono una vera e propria manifestazione della lotta interiore che vive dentro di sè: tra la paura di crescere e il desiderio di farlo.
Non si tratta di un capriccio e nemmeno di una regressione: il bambino è semplicemente sopraffatto dal grande senso di impotenza che spesso lo assale quando desidera qualcosa e si sente frustrato. E si rende conto di non avere potere su ogni cosa.
L’incubo diventa una valvola di sfogo molto utile che consente al bambino di esternare la sua angoscia e questo lo aiuterà a domare il mondo esterno e quello degli adulti.
Il ruolo dei genitori anche in questo è molto importante per poterlo aiutare.
Innanzitutto, fino ai 3 anni il bambino si aspetta, e chiede a gran voce, una presenza rassicurante quando si sveglia in preda al brutto sogno; ecco perche è importante confortarlo, dirgli che anche voi avete vissuto le sue stesse paure e raccontandogli che voi fate degli incubi che vi spaventano nel cuore della notte. Potete aiutarlo a riprendere contatto con la realtà, facendogli bere un po’ di latte o di camomilla, o provare a farlo dormire per un po’ con una lucina accesa finché non si sarà rassicurato e tranquillizzato.
Potete anche aiutarvi con l’aspetto ludico della favola e raccontargli che ora chiamerete la fatina magica dei sogni, che allontanerà tutti quelli brutti dal suo lettino e dalla sua notte.
L’importante è che non vi fate vedere angosciati e preoccupati anche voi, poiché rischiereste di dar adito ai suo fantasmi onirici! Riconoscetegli la sua paura e il suo smarrimento e rassicuratelo con la vostra voce e presenza.
Non sottovalutate mai o svilite le sue paure, che sono reali, e nemmeno ditegli che ormai è grande per avere paura, non sarebbe corretto ne tanto vero onesto raccontargli bugie su una cosa tanto normale.
Cercate, se riuscite, di non dargli l’abitudine dormire con voi tutte le volte che fa i brutti sogni (piuttosto mettetevi voi accanto a lui nel suo lettino per un po’), perché servirebbe solo a rafforzare la sua paura e finirà col prendere la “cattiva abitudine” di non riuscire ad addormentarsi senza la vostra presenza.
A quattro anni è perfettamente in grado di distinguere la realtà dal sogno e che non esistono davvero fantasmi o mostri sotto il letto.
Per tranquillizzarlo portatelo in braccio per la casa, dategli un senso di protezione e sicurezza, dimostrategli che tutte le porte sono chiuse e non ci sono pericoli. Ma mi raccomando, non sgridatelo e non arrabbiatevi mai!
Piuttosto, la mattina dopo, invitatelo a parlare con voi dei suoi mostri notturni e magari a disegnarli, per poi bruciare poi magari, quel foglio che raffigura questi cattivoni! Questo gli permetterà un’elaborazione psicologica importante attraverso un solo semplice disegno!
Per appuntamenti con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com