Chi ha allattato al seno lo sa bene: non c’è niente di meglio per calmare il bebè della “santa-tetta”. Bastano pochi secondi per passare da un pianto disperato e irrefrenabile alla quiete totale e al sonno.
La scena è sempre la stessa: la boccuccia è aperta come quella dell’uccellino e si muove all’impazzata alla ricerca dell’oro bianco. Non importa che gli occhietti siano aperti o chiusi. Basta l’odore a fargli trovare la giusta via. E appena trova ciò che sta cercando si attacca a ventosa e non la molla più!
Per me ormai queste sensazioni sono ricordi, bellissimi ricordi, che riaffiorano tutte le volte che vedo una neomamma che allatta e mi viene spontaneo sorriderle.
Ricordo però (e perfettamente) che è anche faticoso e stancante, soprattutto quando i bambini “usano” la tetta anche per rilassarsi, ma ne vale la pena e non soltanto per il bellissimo legame che si instaura tra mamma e figlio, ma anche per la salute stessa dei bambini.
Il latte materno infatti, oltre a nutrire, aiuta a prevenire infezioni, allergie o malattie come l’obesità e il diabete.
Cose che si sanno? Certo, ma ripeterle di tanto in tanto fa bene. E questa volta a fare il punto sull’importanza del latte materno è Andrea Del Buono, esperto in nutrigenomica, in occasione del VI congresso di Oncologia integrata a Roma.
“Il latte materno, a differenza di quello vaccino e in polvere – spiega – provoca un minor carico proteico renale e favorisce la maturazione del sistema immune. E’ scientificamente provato inoltre che l’eccesso percentuale di proteine, oltre a dover essere smaltito dal rene, determina un’infiammazione a livello dell’intestino favorendo intolleranze alimentari e sensibilità al glutine“.
Il latte materno, rispetto agli altri due tipi, aiuta anche il riposo dei bimbi. “Contiene alfa- lattoglobulina in quantità più elevata, consentendo un aumentato rilascio di serotonina che aiuta a ridurre i risvegli notturni“.
Importante quindi soprattutto nei primi tre mesi di vita.
Grazie al maggior contenuto di omega 3, poi, “aiuta a favorire la maturazione fisiologica dell’epitelio gastro-intestinale e a ridurre le coliche gassose”.
Infine l’allattamento materno, ricco in bifidobatteri e lattobacilli, “istruisce precocemente il sistema immunitario sia a difendersi dai virus che da malattie allergiche“, conclude Del Buono.
Che dire? Che sia un toccasana per il bambino (e anche per il portafogli dei genitori 😉 ) è indubbio!
Io non sono un medico, ma su un punto non sono molto d’accordo: sui risvegli notturni!
I mie figli si svegliavano costantemente di notte perché, probabilmente avevano fame. Si attaccavano alla tetta e ci rimanevano incollati per tanto tempo, tanto che ad un certo punto, sull’orlo dello sfinimento, in estate ho adottato la tecnica del self-service.
Tetta libera, quando la volevano era lì.
Lo so che non è proprio quello che consigliano i pediatri, ma ad un certo punto dovevo pur trovare una soluzione per continuare a sopravvivere e quello mi era sembrato un giusto compromesso.
Una mia amica, invece, che non ha potuto allattare al seno il figlio, gli somministrava una bella dose di latte prima di dormire e il piccolo tirava fino al mattino dormendo beatamente e facendo dormire beatamente anche la sua mamma!
Io andavo in giro che sembravo uno zombie, lei sempre fresca e riposata.
Ma alla fine i bimbi crescono e tutto passa, anche la stanchezza infinita diventa un lontano ricordo, rimangono però quelle sensazioni bellissime che l’allattamento al seno regala.
Vi racconto solo quest’ultima cosa prima di lasciarvi: ieri io e Luca ci stavamo coccolando sul lettone e per un momento ci siamo ritrovati io sdraiata su un fianco, con il braccio alzato, e lui con la testa vicina al mio seno. Come in un flashback l’ho rivisto piccolo piccolo attaccato a me. E’ stato veramente strano. Gli ho detto: “Sai che quando eri appena nato passavamo le ore così?”
E lui, che probabilmente non ha colto bene quello che gli stavo dicendo, mi ha risposto: “E perché non lo facciamo pure adesso?”
🙂