“Domani non ci sono, devo portare la bambina dall’oculista. Temiamo abbia bisogno degli occhiali visto che la maestra ci ha detto che non vede bene la lavagna”, mi ha detto una mia collega-amica) stamattina.
La piccola frequenta la prima elementare e prima d’ora non ha mai fatto una visita oculistica.
Ma a quanti bisogna portare i bambini a fare la prima visita oculistica?
Io, se devo essere sincera, con Marco sono stata fin troppo frettolosa, l’ho portato dall’oculista a 8 mesi. La seconda volta a 3 anni. Da allora sono trascorsi altri 4 anni… E l’oculista lo sta ancora aspettando…
Luca, invece, ancora non ha fatto neppure un controllo. E ha già quattro anni e mezzo.
Come al solito con il primo figlio apprensione massima, con il secondo… diciamo meno. 😉
Ma cosa dicono gli oculisti?
Per prevenire o intercettare per tempo eventuali anomalie o alterazioni della vista è importante programmare le visite nei bambini a partire dal primo anno di vita.
Questo il consiglio degli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
È consuetudine in tutti i Centri di Ostetricia e Ginecologia far visitare i bambini appena nati dal neonatologo, che si occuperà di prescrivere una visita oculistica in caso di riscontro di qualsiasi anomalia – ricordano gli esperti- sarà poi il pediatra, abitualmente, ad effettuare lo screening per le malattie oculari congenite e della prima infanzia.
La valutazione oculistica può essere sostenuta al compimento del primo anno di vita del bambino. Successivamente, sempre in assenza di problemi particolari, il consiglio è di programmare le visite a 3 anni e poi a cadenza biennale.
Il pediatra valuterà la necessità di una visita da parte dell’oculista prima dei 3 anni in presenza di sintomi rilevati o descritti dai genitori e in particolare se presente familiarità per alcune patologie dell’occhio.
“L’importanza dello screening effettuato dai pediatri e della visita specialistica – spiega Luca Buzzonetti, responsabile dell’Unità Operativa di Oculistica al Bambino Gesù – è motivata in particolare dalla ricerca di eventuali alterazioni della trasparenza dei mezzi diottrici (cornea e cristallino), da anomalie anatomiche o patologie retiniche. La diagnosi precoce infatti favorirà il percorso di riabilitazione visiva del bambino”.
A 3 anni d’età si effettua la prima “vera” visita oculistica, nel senso che la maggiore capacità di collaborazione del bambino ed il livello di sviluppo dell’apparato visivo permettono all’oculista una più precisa valutazione della funzione visiva. In assenza di difetti visivi e di anomalie anatomiche, le visite successive, sempre consigliate dall’oculista, andranno ripetute a 6 anni e poi ogni 1-2 anni.
Numeri alla mano, ci sono tanti bambini che hanno problemi di vista.
Su 285 milioni di disabili visivi, nel mondo vivono ben 18,9 milioni di bambini con un handicap visivo grave, di cui 17,5 milioni sono ipovedenti e 1,4 milioni sono ciechi.
La prevenzione è fondamentale. In caso di problemi, intervenire in tempo aiuta a trovare una soluzione e ad evitare altre complicazioni!