Qualche giorno fa al parco ho incontrato una mamma preoccupatissima. Suo figlio aveva spento già la terza candelina, ma parlava poco, male e quando si sforzava sembrava quasi balbuziente.
La mamma faceva il paragone con Luca e con gli altri bambini che vedeva al parco ed era piuttosto in tensione.
Le ho chiesto: “L’hai portato dalla pediatra?”
Mi ha risposto: “Sì e mi ha detto di aspettare”.
Io: “Bene, allora non mettere fretta al piccolo, non essere ansiosa e soprattutto non fare paragoni. Ogni bambino ha i suoi tempi. Alcuni camminano prima di altri, alcuni tolgono prima il pannolino, alcuni parlano prima. Ma con calma ci arrivano tutti. Hanno una vita davanti per perfezionare tutto”.
Mi ha sorriso. “Fai in fretta tu a dirmi di stare tranquilla. Se fossi tu al mio posto non saresti preoccupata?”
E allora mi sono chiesta: quando è il caso di allarmarsi? Se il bambino parla male, s’inceppa ad ogni parola, fa fatica ad esprimersi, fino a quando dobbiamo aspettare e quando dobbiamo prendere provvedimenti?
Ho girato questa domanda alla nostra psicologa amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
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