Questo è un altro di quegli argomenti “evergreen”: l’ordine in casa.
La mia è una battaglia quotidiana.
Con tre maschi in casa, potete ben immaginare che quando abbasso la guardia è la disfatta: il disordine impera.
O meglio, impera quello che per me è il disordine. Secondo il loro punto di vista è la giusta collocazione delle cose.
Un esempio: scopiazzando il papà, anche i figli avevano preso la brutta abitudine di abbandonare le scarpe all’ingresso, quindi praticamente nel soggiorno.
“Mettete le scarpe a posto”. Ormai era diventato un mantra pomeridiano.
Mio marito: “Bisognerebbe mettere una piccola scarpiera proprio all’ingresso, così appena entriamo in casa togliamo le scarpe e mettiamo le ciabatte”
Io: “Scusami caro, e fino a che questa fantastica idea non si materializza io devo vedere tre paia di scarpe buttate lì?”
Esito: ogni tanto le mettono a posto e ogni tanto le lasciano all’ingresso!
La mia battaglia per l’ordine, quindi, è ancora più difficile perché oltre ad educare i figli devo tentare l’impresa ardua di mettere in riga anche il marito.
Ma come si può insegnare ai bambini, fin da piccoli, a collaborare?
Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica: la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia:
“Coinvolgere il bambino, sin da piccolo, nelle faccende domestiche, affidandogli semplici incarichi alla sua portata, è un modo per insegnargli, pian piano, l’importanza della collaborazione in famiglia.
Passare del tempo insieme ai propri genitori, svolgendo attività divertenti, è una grande gioia per il piccolo. Il bambino è felice quando viene coinvolto nelle occupazioni quotidiane di mamma e papà: la possibilità di collaborare con loro e rendersi utile è, per lui, un importante motivo di orgoglio.
Tra l’altro, incombenze che per noi adulti possono risultare un po’ noiose, come spolverare, apparecchiare e riordinare, rappresentano per il bimbo un gioco nuovo e divertente. Infine, coinvolgendo il piccolo nelle faccende domestiche, la mamma potrà portarle a termine senza doversi interrompere per controllare il bambino mentre gioca da solo. Ma quali sono i semplici incarichi che possono essere affidati a un bimbo? Ecco qualche esempio.
Apparecchiare la tavola
Dopo il secondo compleanno, il bambino si diverte a imitare i genitori, ripetendo i loro gesti. Durante la preparazione dei pasti, quindi, mamma e papà potranno mostrargli come apparecchiare la tavola: per il bimbo si tratta di un gioco che lo fa sentire ‘grande’, mentre per la mamma è un piccolo aiuto su cui contare. Ovviamente, l’incarico dovrà essere ‘calibrato’ in base all’età: un bimbo di 2 o 3 anni potrà portare in tavola i tovaglioli, le posate e il pane; dai 4-5 anni potrà cimentarsi anche con i bicchieri, purché li tenga con attenzione e li sistemi uno alla volta. Con la crescita, apparecchiare la tavola diventerà una consuetudine, che il bambino svolgerà ogni giorno per dare una mano in famiglia.
Spolverare mensole e scaffali.
È una semplice attività con cui tutti i bimbi possono cimentarsi sin da piccoli nella propria cameretta: basta una pezzuola di cotone per spolverare le mensole e i ripiani ad altezza di bambino, i libri della libreria, i dvd nello scaffale… Una volta tolti i soprammobili, questo compito non presenta rischi: il bimbo potrà, quindi, dedicarvisi senza bisogno della vicinanza continua di un genitore, che nel frattempo potrà svolgere qualche altra faccenda.
Annaffiare le piante.
Bagnare le piante sul balcone o in giardino è un compito semplice e divertente, che permetterà ai bimbi di apprendere i nomi dei diversi fiori e le loro caratteristiche. Ed è anche un’occasione per imparare che le piante sono esseri viventi e che l’acqua è indispensabile per il loro benessere.
Facciamo ordine!
Riordinare la cameretta (o il salotto) dopo aver giocato e prima di andare a dormire è un’abitudine che si può acquisire sin da piccoli. Per facilitare il compito, è importante una buona organizzazione: ogni giocattolo dovrebbe avere una sua collocazione e un suo contenitore (ad esempio, una cassetto per le costruzioni, una scatola per i puzzle, uno scaffale per i peluche); per i libri e i giornalini servirebbero una piccola libreria o una mensola dedicata. Se il bambino solitamente gioca in salotto, si potrà tenere anche in questo locale una cesta, in modo che il piccolo possa riporre velocemente i giocattoli quando avrà finito di usarli”.
Per appuntamenti con la dottoressa Francesca Santarelli, o info, potete visitare il sito Internet del suo studio: www.studiosantarellidecarolis.com