In Italia stiamo ancora combattendo per avere l’eliminazione definitiva delle discriminazioni tra i cosiddetti figli nati dentro o fuori del matrimonio. In Inghilterra invece, a breve ci sarà il sorpasso: nel 2016 i figli di coppie non sposate o legate da unioni civili supererà il numero dei figli nati nel matrimonio. Già l’anno scorso la percentuale ha sfiorato il 48%.
E da noi? Il governo ha appena approvato il decreto legislativo che equipara lo statuto giuridico di figli legittimi e naturali.
Manca ancora il via libera definitivo. Il decreto, infatti, dovrà passare l’esame delle competenti commissioni di Camera e Senato prima di tornare in Consiglio dei ministri per l’ok finale. Ma, a quanto pare, è solo questione di tempo, poco tempo!
A breve, insomma, non ci saranno più differenze: i figli saranno semplicemente figli, senza aggettivi, il che significa che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico ed hanno diritto ad un’unica identità familiare, con uguali rapporti di parentela e con gli stessi diritti patrimoniali e successori.
In tutta sincerità mi sembra preistoria!
Siamo nel 2013, una percentuale sempre maggiore di figli nasce da coppie di fatto, conviventi, gay, etc, e le nostre forze politiche stanno quasi litigando per appropriarsi della paternità del decreto…
Parlano tutti di “DECISIONE STORICA”, “PASSAGGIO CRUCIALE, ECCETERA ECCETERA
Ma non siamo, forse, un pelino in ritardo con i tempi?
E’ proprio il caso di dire: meglio tardi che mai!