C’è una prima volta per tutto nella vita.
Ci sono, però, delle prime volte che scivolano e passano inosservate e altre, invece, che per loro importanza e natura, si fissano nella memoria di ognuno di noi e nascoste in un angolino, quasi rannicchiate, rimangono lì a farci compagnia senza far rumore, salvo poi tornare in mente all’improvviso.
Ieri a casa mia c’è stata una bellissima “prima volta”: a Marco è caduto il primo dentino.
Ebbene sì, si è aperta una finestrella nel suo stupendo sorriso. E lui la mostrava orgoglioso al mondo.
Io non stavo molto bene, quindi siamo rimasti quasi tutto il weekend in casa. Ieri pomeriggio, mentre Luca dormiva, Marco è venuto da me è mi ha detto: “Mamma guarda, ormai dondola proprio questo dente. Sta per cadere”.
E io, ammettendo pubblicamente i miei limiti, gli ho risposto: “Amore, la mamma non riesce a guardare con disinvoltura queste cose, si sente male. Ti conviene andare da papà, lui è più forte e coraggioso” .
Il papà lo ha visto per bene, ha toccato questo dentino barcollante e gli ha consigliato di andare in bagno a sciacquare la bocca con tanta acqua fresca. Ma di stare attento perché il dentino era ormai pronto a fare il salto d’addio!
E così è stato.
Il mio piccolo ometto era lì. In piedi sull’alzatina davanti al lavabo. Portava acqua fresca alla bocca e contemporaneamente con la lingua spingeva fuori quel dente ormai cadente.
Io e mio marito eravamo seduti sul divano e lo guardavamo fare queste cose da “bambino grande”.
“Ricordi quando è caduto il tuo primo dentino?”, gli ho chiesto stringendogli la mano.
E lui: “Certo, sì che me lo ricordo, e tu?”
E io: “Perfettamente e se chiudo gli occhi mi sembra ieri. Mi ricordo ancora le emozioni che ho provato. Ed ora siamo qui a vivere quelle di nostro figlio. Non ti sembra incredibile?”
E lui: “Mi sembra incredibile sì. Mi sembra incredibile anche che siano passati già quasi sei anni da quando è nato. Sono volati. Ed ora guardalo lì come è preso dal suo primo dentino cadente”.
E mentre io e la mia dolce metà portavamo avanti questa conversazione da vecchietti nostalgici, è arrivato Marco con il suo trofeo tra le mani e una bella finestra aperta tra i denti.
Con lo sguardo fiero ci ha guardati e ha detto: “Ta, ta…. Ecco a voi il dentino!”
Abbiamo preso i vari cellulari e abbiamo immediatamente immortalato il momento. Poi abbiamo preso la scatolina con il topino ( che ci aveva regalato la zia Pilar dalla Spagna) e lo abbiamo conservato.
“Mamma… stanotte verrà la Fatina del dente? Mi porterà il soldino?”
E io: “Non lo so, magari sì. Facciamo così: se viene e ti lascia tanti soldini, io domani ti faccio cadere tutti i denti e così divento ricca, va bene?”
Mi ha guardata con una faccia come per dire: “Sei matta?”, ma è stato garbato non ha detto nulla.
Poi, come regalo gli abbiamo fatto due tatuaggi da pirata. Uno sul braccio destro e uno sul sinistro (e ieri sera non voleva fare neppure la doccia per paura che venissero via :))
La sera è andato a dormire tranquillo.
Stamattina quando si è svegliato, proprio sotto il cuscino ha trovato una busta con un biglietto.
“Mamma, corri subito, vieni…”, ha urlato.
Sono andata.
“Guarda cosa c’è qui! Che c’è scritto?”
Ed io: “Prova a leggere”
E lui: “P _E_ R M_ A_ R_ C_ O”…. per Marco”
Io: “Bravo, e poi?”
E lui: “E poi leggi tu per favore che non questa scrittura della Fatina non la capisco tanto bene!”
E io: “c’è scritto: ‘Sei stato bravo, tornerò a trovarti ancora’. Firmato Fatina”.
“Ma non c’è la monetina, ci sono i soldi dei grandi! mi ha detto quando ormai viaggiava tre metri sopra al cielo.
“Sono ben 5 euro questi. Sono tanti tanti soldi. E’ stata molto generosa con te questa Fatina”, ho aggiunto.
A scuola è entrato con un gran sorriso e tutti i compagni hanno subito notato … il dente? No, i tatuaggi 🙂
La maestra, invece, si è accorta immediatamente dell’accaduto. E’ andata, l’ha abbracciato e gli ha detto: “Bravo Marco, si è aperta la finestrella anche a te”
E lui, fiero e spavaldo gli ha raccontato della Fatina del dente, della busta con la letterina, etc..
Chissà se questi momenti rimarranno nella sua memoria per sempre. Chissà se si ricorderà della Fatina e di tutto il resto.
Io e mio marito di sicuro sì. E’ stato bello vivere queste emozioni…