I miei figli non hanno mai avuto una coperta di Lynus, un peluche, un orsacchiotto o qualsiasi altro oggetto che abbiano usato come oggetto transizionale, quindi l’altro giorno quando ho visto una mamma in preda alla disperazione perché non riusciva a trovare il “Puppy” del figlio, ho pensato: “Che esagerata!”. Sembrava quasi una questione di vita o di morte. Poi ho sentito il bambino, piangeva e urlava senza tregua e ho compreso.
Anch’io vado in tilt quando sento piangere i bambini. Ma quel bambino era veramente inconsolabile.
Così ho coinvolto tutti i presenti nella ricerca. Per tutti noi era diventata una questione di vita o di morte. Bisognava trovare Puppy ad ogni costo. Solo così il bambino si sarebbe calmato.
E così è stato.
Dal singhiozzo al sorriso in meno di un nano secondo. Appena l’ha visto i suoi occhi si sono illuminati.
Ma sapete cos’era Puppy? Un orsacchiotto di spugna vecchio, mangiucchiato, consumato e abbastanza distrutto!
Tutto quel pianto per un pupazzo di pezza liso!
Ma perché per il bambino era così importante? E se non l’avessimo più trovato, cosa avrebbero dovuto fare i genitori?
Ce lo spiega la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli. Continua a leggere→