I figli maschi accorciano la vita delle mamme

Quante volte vi è capitato di dire, magari ad una novella coppia di sposi, la tipica frase “Auguri e figli maschi”?
Beh! Sappiate che non avete fatto un grande augurio alla futura mamma, perché dare alla luce un maschietto riduce l’aspettativa di vita della donna.
Proprio così. Ogni figlio maschio toglie alla mamma ‘un po’ di vita’ aumentando del 7% il rischio di morte.

E’ quanto dimostra uno studio di Samuli Helle dell’Universita’ di Turku in Finlandia pubblicato sulla rivista Biology Letters.

Non è il primo studio che Helle dedica a questo rebus dell’aspettativa di vita femminile in relazione al sesso dei figli: anni fa pubblicava su Science dei calcoli secondo cui per ogni figlio maschio una donna perde una media di 34 settimane di vita.

Sigh! Accipicchia! Mi sento già un nodo alla gola.

Avendo due maschi… quasi quasi comincio a salutarvi già adesso!
Ma a pensarci meglio… mia nonna materna ne aveva avuti ben 4 di figli maschi (e due femmine) e il secolo di vita l’ha quasi sfiorato.
Mia nonna paterna invece di maschi ne aveva avuti addirittura sei. Ed effettivamente io non ho fatto in tempo a conoscerla. Ma con sei maschiacci in casa… non so neppure come abbia fatto a sopravvivere tanto!

Tornando alla ricerca, nel nuovo studio l’esperta è andata a vedere i registri parrocchiali delle comunità finlandesi dal XVII al XX secolo.

Facendo i dovuti calcoli Helle ha stimato che se una donna fa l’ultimo figlio a 37 anni, (e oggigiorno molte donne fanno figli intorno a questa età) la sua aspettativa di vita sarà legata al sesso del nascituro. Se non avrà un maschio le sarà concesso di vivere in media altri 33,1 anni; 32,7 se avrà tre maschi, 32,4 se ne ha avuti sei.

State facendo i conti?

Al di là dei numeri che sono comunque riferiti a comunità molto diverse dalle nostre, ciò che è emerso è un rapporto robusto tra genere del nascituro e aspettativa di vita della mamma. E’ possibile che i maschi ‘succhino’ più energie alle mamme sia da un punto di vista biologico (pesano di più alla nascita, richiedono più energie nell’allattamento etc), sia sociale perché sono di minore aiuto in casa.

Che dire: ne riparliamo tra una quarantina d’anni.

Se saremo ancora qui a raccontarcela, vuole dire che questo studio… non era poi così affidabile! 🙂