Come diventare dei perfetti narratori

La vita è un intreccio strano di combinazioni e coincidenze.
Ne sono sempre più convinta.
Oggi, per caso, sono andata a pranzo con Irene Lasta, una mia collega. Chiacchiera dopo chiacchiera mi ha raccontato che nel tempo libero fa improvvisazione teatrale.
Cavolo, che hobby particolare!
Sono stata un’ora e più ad ascoltarla. In verità, siccome l’argomento m’incuriosisce non poco, l’ho bombardata di domande.
Riuscire ad inventarsi storie sempre nuove, senza un copione e senza costumi, vestendo i panni di personaggi inventati sul momento e avere la capacità intrattenere il pubblico per un’ora e passa, deve essere un’impresa ardua. Farlo in gruppo, senza sapere cosa dirà l’altro, poi, mi pare quasi impossibile! Continua a leggere



Che considerazione avete di voi stessi?


Come siete veramente? E come percepite il vostro “IO”?

L’esercizio che ci propone oggi la nostra grafologa Candida Livatino è veramente interessante.

Prendete un foglio bianco e scriveteci una frase qualsiasi.  Questa volta non vi chiederò se avete lasciato margini a destra o a sinistra e neppure come avete scritto la lettera “t” o la lettera “g”. Ma vi chiedo: che calibro avete usato per scrivere?
Grande o piccolo?
E’ la grandezza della vostra grafia a svelare la vostra interiorità.

Quando andai alla prima presentazione del libro di Candida, lei invitò alcune persone del pubblico ad andare alla lavagna per scrivere qualcosa, una frase o una parola. Ma li avvisò: “Badate bene che così facendo vi state mettendo a nudo davanti a questa platea di gente”

Ad un certo punto si alzò un signore grande e grosso, prese il pennarello e cominciò a scrivere una frase con una scrittura piccola, ma così piccola che io, che ero seduta più o meno a metà sala, non riuscivo neppure a vedere, non a leggere.

Mai avrei immaginato che un omone così alto e imponente potesse in realtà nascondere un essere così timido e riservato.

Come scrivo io? Beh! Il mio calibro si spinge più verso il grande. Ed effettivamente mi ritrovo abbastanza nella descrizione che ha fatto Candida. Anche se l’ultima frase… no, direi di no! Continua a leggere