“Noi coccoliamo troppo i nostri figli. Un bambino a sei, sette anni è già perfettamente in grado di fare dei piccoli lavori in casa, tipo passare l’aspirapolvere, apparecchiare, rifarsi il proprio letto.
Le mamme italiane, invece, non lo pretendono dai propri bambini. “Poverino, va a scuola”, dicono per giustificare il proprio pargolo svogliato, non interessato.
E così facendo sbagliano.
Sbagliano, perché i bambini imparano le abitudini che i genitori danno loro. Continua a leggere
Archivio mensile:Febbraio 2013
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Bambini, ecco come nutrire la loro intelligenza
Oggi sul blog Obiettivo Benessere c’è un articolo molto interessante, che interessa tutti noi genitori e che vi consiglio di leggere: Bambini, così si può “nutrire” la loro intelligenza
Partiamo con una domanda: secondo voi intelligenti si nasce o si diventa?
Vi anticipo solo una cosa: l’intelligenza si può nutrire, ma si può anche spegnere con alcuni nostri atteggiamenti, con troppe regole, con la monotonia e l’iperprotezione.
Ma si può anche stimolare. Sta, come sempre a noi, cercare di trovare il giusto equilibrio!
Aiuto, il bambino ha imparato a dire le bugie!
Perché i bimbi dicono le bugie?
Cosa li porta a mentire o a nascondere la verità? E soprattutto come dobbiamo comportarci noi genitori?
Di questo ci parla oggi la nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli.
Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere
Le nuove norme sul congedo parentale per i papà
Il 13 febbraio 2013 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che disciplina il congedo parentale per i neo-papà.
Un giorno di congedo obbligatorio e un massimo di due giorni di congedo facoltativo: queste sono in estrema sintesi i giorni di astensione dal lavoro che dovranno essere riconosciuti ai neo-papà in occasione della nascita di un figlio. L’articolo con tutti i dettagli (che vi consiglio di leggere) è sul blog “Il professionista risolve”. Continua a leggere
Che weekend!
Mi piacerebbe raccontarvi del mio fantastico weekend.
Ma purtroppo non posso. Non perché non voglia, ma perché non c’è stato niente di fantastico nel weekend appena trascorso.
Faccio un passo indietro. Venerdì ore 16:00, mentre ero in ufficio, affogata come al solito nelle mille e passa cose da fare, squilla il cellulare.
Guardo lo schermo, vedo la scritta “NIDO” e ancor prima di rispondere mi dico: “cavolo… NO! Luca…” Continua a leggere
Sette mamme su dieci non propongono ai figli cibi non graditi
Sette mamme su dieci non propongono mai ai figli il cibo che non gradiscono.
Vi ritrovate?
Io, mea culpa, un po’ si. Non ho tanta fantasia in cucina e alla fine, gira che ti rigira, propongo ai miei figli sempre gli stessi piatti. Non sperimento un granché!
Le novità culinarie, devo ammettere a malincuore, non mi entusiasmano. Difficilmente mi avvicino a cibi che non conosco (a differenza di mio marito che invece è incuriosito dal nuovo) e con questo mio atteggiamento (assolutamente criticabile, sono la prima ad ammetterlo) condiziono anche i miei figli.
Tra i piatti che preparo per loro ci sono i loro cibi preferiti, ma quelli che non amano particolarmente. Ma non pietanze che proprio non gradiscono. Continua a leggere
Se hai un foglio bianco davanti, da dove cominci a scrivere? I margini svelano il tuo mondo
Avete un foglio bianco davanti a voi.
Dovete scrivere una frase, un appunto, insomma qualcosa.
Da dove cominciate a scrivere?
Candida Livatino mi fece questa domanda qualche tempo fa.
Gli risposi: “Ovvio, posiziono la penna in alto a sinistra, abbastanza vicino al margine e scrivo da sinistra a destra”.
E lei mi disse: “Non è affatto ovvio”
Così feci la prova con i miei colleghi.
Aveva ragione Candida, non era affatto ovvio. Ognuno cominciava a scrivere da un punto diverso. C’era chi si distanziava dai margini di tre-quattro centimetri, chi partiva dal centro, chi da metà foglio e qualcuno anche dal basso, lasciando un immenso spazio bianco sopra.
“Sai, mi disse Candida, il foglio bianco rappresenta lo spazio in cui vivi e ti muovi, il tuo ambiente. E il punto dal quale cominci a scrivere svela il tuo rapporto con esso. Tu ti attacchi molto al margine sinistro, vuol dire che sei molto legata alle tue radici, alla tua famiglia, ai tuoi genitori. Ma continui a scrivere fino a quasi toccare anche il margine destro. Quindi vuol dire che sei equilibrata e che guardi anche al futuro. Ma senza mai dimenticare da dove arrivi”
Affascinante vero?
E vi assicuro che è proprio così. Vivo a mille chilometri di distanza dai miei genitori, ma non ho mai tagliato il cordone ombelicale con mia madre. Sono stra-legata a tutta la mia famiglia, li sento al telefono costantemente. Ma guardo anche altrove. E fantastico sul futuro.
Allora ho chiesto allora alla nostra brava grafologa di approfondire questo argomento. E oggi ci parla appunto di “MARGINI”.
Buona lettura 😉 Continua a leggere
Perché alcuni bimbi si “mangiano” le unghie? E’ un disagio, come possiamo aiutarli?
Vi è mai capitato di vedere bambini con le mani in bocca che si rosicchiano le unghie?
Non è un “vizietto”, ma è la manifestazione di un disagio.
La nostra Psicologa Amica, la dottoressa Francesca Santarelli, ci spiega cosa possiamo fare e cosa non dobbiamo fare per aiutare i nostri piccoli a superare anche questo problema.
Ecco cosa ci dice: Continua a leggere
Troppo caffè in gravidanza? Il bebè potrebbe nascere sotto peso
Attenzione a non esagerare col caffè in gravidanza: il consumo di caffeina è legato al basso peso alla nascita e alla gestazione più lunga. E’ quanto emerso da uno studio su circa 60 mila donne pubblicato sulla rivista BMC Medicine e condotto da Verena Sengpiel dell’università svedese Sahlgrenska. Continua a leggere
Tra i due e i tre anni: un mondo da scoprire e tanti libri da leggere
“Tra i due e i tre anni arriva la svolta”, questa è la frase che ho sentito pronunciare a tante, tantissime mamme.
Ed effettivamente dopo la terza candelina i bambini cominciano a diventare più “indipendenti”.
Ma è anche l’età in cui cominciano ad esprimersi meglio, a farsi capire, a intavolare “discorsi” importanti e ahinoi, a non smettere mai di parlare, parlare, parlare e fare domande. “Perchè questo? Perchè quello?”.
Io ho Luca che ad aprile compirà tre anni. E in questa fase ci sono in pieno.
E devo dire che è impegnativa, ma divertente. Mi fa morire dalle risate. E ascoltando i suoi strafalcioni mi rendo conto di quanto sia difficile la lingua italiana e di quanti verbi irregolari, che usiamo quotidianamente, ci siano: “Mamma, ho aprito la porta”, “Ma cosa facete?”, “Mi dicete qualcosa?”. Queste frasi le sento pronunciare quotidianamente. La cosa buffa è che si corregge da solo e dice a sé stesso: “Luca, non si dice facete, si dice fate!”.
E mai come in questo periodo è importante la lettura. Leggere, leggere, leggere per imparare.
Ma quali libri sono i più adatti per questa fascia di età?
Ce lo dice la nostra “biondaprof”, Elisabetta Belotti.
Ecco cosa ci consiglia: Continua a leggere