Chi lo ha detto che uno più uno fa due? Quando si parla di figli fa… duemila!

Ho capito una cosa: la matematica, quando si parla di figli, è pura opinione!
La legge dei numeri dice che uno più uno fa due. Giusto?
Ed è quello che pensavo anche io.
In tante mi avevano messa in guardia dicendomi: “Maria è dura, due figli sono troppi”.
Ma credendo nei numeri pensavo: “Con due figli semplicemente raddoppia l’impegno”.
E invece no!
Punto uno ho abolito la parola “semplicemente” dal mio vocabolario. Niente più è semplice per me, neppure fare la doccia, cosa che avevo lentamente riconquistato dopo il primo figlio!

Punto due: non ho ancora ben capito per quale ragione, ma un figlio più un figlio non fanno due figli! Gli sforzi si moltiplicano in maniera esponenziale! Uno+uno= duemila!

Punto tre ho imparato il “gioco degli incastri”.
La mattina: colazione al primo e al secondo, doccia al primo, doccia al secondo, vestiti al primo, vestiti al secondo. 8:45 tutti in macchina: cinture al primo, cinture al secondo. Poi via di corsa. Arrivati. Sganciare il primo, sganciare il secondo. Dentro!
Cambiare le scarpe al grande guardando il piccolo, che nel frattempo è entrato in chissà quale classe. Bacio al grande. Si recupera il piccolo e via di nuovo in macchina. Cinture e via al nido. Ore 9:00 si entra al nido. Calze antiscivolo, bacetto e via in ufficio.
Ah! Finalmente una sedia!!
Ore 17:15… si riparte! Ma con il giro al contrario: al nido, prendi il piccolo, correre a scuola a recuperare il grande e poi che manca? La spesa, la cena, la nanna…

Sì, ci risiamo, senza alcun preannuncio, vi state beccando un’altra volta le mie lagne! Ma con qualcuno mi devo pure sfogare 🙂

Un attimo: ahhhhhhhhhhhhhh! Devo lanciare uno dei miei urli!

Ieri ho ricevuto una dolce mail da due affezionatissime lettrici che mi chiedevano che fine avessi fatto. E’ vero, gli impegni di questi giorni sono stati talmente tanti, che un po’ ho vi ho trascurato e ho trascurato il blog. Vi chiedo scusa.

Ma vi assicuro che mi sento come se avessi appeso al collo un immenso cartello: “Qui ufficio lamentele”, eccezionalmente aperto 24 ore su 24!

Tutti si lamentano, tutti vogliono di più, pretendono di più. Anche il panettiere ieri sera ha avuto l’ardire di lamentarsi…

E io corro, corro, corro. Cerco di accontentare tutti, cerco di dare il massimo. In uffcio, a casa. Fino a che non stramazzo.

Magari la volontà c’è pure, ma il fisico comincia a perdere colpi! 40 anni sono vicini e gli acciacchi si affacciano già alla porta! E ahimè, reclamano pure loro!

Mia madre si lamenta: “Non hai mai 5 minuti per parlare al telefono con noi”.
Mio marito si lamenta: “Da quando hai fatto il nuovo contratto con l’operatore e non paghi le chiamate verso di me, ormai noi comunichiamo solo via cell!” (Ma è vero, gli unici momenti liberi sono quelli in cui guido, e il Bluetooth è un’invenzione straordinaria!)
I miei figli si lamentano: “Mamma avevi detto che potevamo fare questo e quest’altro”.

Sì è vero, ma non vi avevo detto quando! Prima o poi lo faremo…

I miei amici si lamentano, o meglio mi danno per dispersa.

E io? Sì io pure mi do per dispersa. Ogni tanto vorrei 5 minuti per me, per ritrovarmi!

I figli sono un dono meraviglioso. E’ vero. Ma quanta fatica…

Quando la sera li vedo giocare insieme mi si riempie il cuore di gioia.

Ma mai avrei pensato che il passaggio da uno a due fosse così pesante!

E non vi nego che ogni tanto mi vengono delle crisi isteriche da guinness…