Adozione: perchè un single non può coronare il sogno di diventare genitore?

Adottare un bambino, portarlo in casa, amarlo, accudirlo, sembra una cosa facile, naturale. O almeno dovrebbe essere così.
E invece, spesso è una battaglia molto lenta, molto lunga, molto costosa.
A volte sembra una vera e propria odissea destinata a concludersi in un caso su 10 in un nulla di fatto.
Ma questo accade nel nostro Paese.
Fuori dai nostri confini nazionali, invece le cose vanno un po’ meglio e la famiglia di Brad Pitt e Angelina Jolie ne sono un esempio lampante.
E se per una coppia ufficialmente sposata l’impresa è difficile per i single è praticamente impossibile. Quasi un tabù.

Dalila Di Lazzaro è un esempio. La famosa attrice per coronare il suo sogno di diventare ancora una volta madre a lungo si è battuta per questa causa, senza ottenere risultati.
Ma di casi se ne possono annoverare tanti altri, da Sabrina Ferilli, ad Alessandra Amoroso, eccetera.

In America, invece, tanti single adottano bimbi, tanta gente dello spettacolo lo ha fatto e lo fa ancora, come Sharon Stone, Sandra Bullock, Meg Ryan, e Jennifer Aniston che ha avviato le pratiche per donare tutto il suo amore ad un bimbo messicano.
Ma se gli Usa fanno storia a sè, bisogna dire che anche in Europa si è aperta la strada per l’adozione dei single.
L’Italia, invece, è rimasta ancora un passo indietro.

Di questo si è parlato a Mattino Cinque, nel salotto di Federica Panicucci, dove come ospite ha partecipato anche la nostra Psicologa Amica, Francesca Santarelli.

Ma se per un genitore, anche se single, avere un piccolo da amare è un sogno, dal punto di vista del bambino è giusto essere adottati da una sola persona? Oppure potrebbe avere dei danni psicologici per la mancanza di una figura genitoriale?

La Psicologa Amica ha risposto così?

“Per un bambino la cosa più importante è essere Amato, con la A maiuscola, sentirsi voluto, essere ascoltato. Nella realtà ci sono tanti figli di famiglie tradizionali, cresciuti da mamme e papà, che si sono sentiti poco amati. Oppure che sono cresciuti avendo delle difficoltà nei rapporti con l’uno o con l’altro. Al contrario ci sono stati casi di figli di separati, allevati da un solo genitore non hanno mostrato la stessa carenza affettiva. E hanno trovato la figura paterna, o materna, assente in altre figure di riferimento. Bisogna, infatti, anche considerare le risorse di un single. Risorse che a volte vanno a colmare l’assenza dell’altra figura genitoriale”

Insomma, se sono due è meglio, ma se è uno il genitore, la cosa importante è che si dedichi alla sua missione: essere mamma o papà, quindi accogliere e amare incondizionatamente il piccolo essere che gli viene affidato.

So di per certo che questo è un tema tanto delicato, quanto difficile da affrontare e che queste poche righe non bastano neppure per introdurlo. Ma da qualche parte dobbiamo pure cominciare.
Stavo pensando di chiedere alla nostra dottoressa di aiutarci ad affrontarlo.
Che ne dite? Avete delle domande in merito?

Vi allego il video della puntata di Mattino 5, dal cinquantesimo minuto in poi si parla di adozioni con tanti interventi e con anche il bellissimo caso di una famiglia che ha adottato ben 3 figli, il secondo e il terzo di colore.