Una serata con Peter Pan

Oggi non sono gasata, ma gasatissima.
Ieri sera insieme a Marco, ad una mia amica e alla sua piccolina, siamo andati a teatro a vedere “Peter Pan il Musical” con la trascinante colonna sonora di Edoardo Bennato.
Un teatro vero. Un musical vero. Una storia quasi vera…

La prima volta di Marco a teatro? Sì, ma anche la mia prima volta. La mia prima volta ad un musical.

Ho visto da vicino l’efferato Capitan Uncino.
Cavoli, fa veramente impressione!
E c’era anche tutta la sua ciurma… Che brutti!

Una emozione dietro l’altra.
Sono tornata bambina per tre ore. E mi sono divertita tanto, tantissimo.
Non immaginavo…

Marco sembrava rapito dalla storia. Anche se conosceva a memoria tutte le canzoni non le cantava per non distrarsi. Non batteva neppure le ciglia degli occhi per non perdersi una frazione di scena.
Ad un certo punto, quando è arrivato Capitan Uncino, l’ho visto teso come una corda di violino.
Si era immedesimato troppo. E così quando dalla nave sono partiti i colpi di cannone (e vi assicuro che sembravano reali) le lacrime sono scese sul suo bel viso.

Povero, si è spaventato sul serio…

Alla fine del primo tempo voleva andare via, a casa.
Non reggeva tutta quella emozione…

Così, complice una mia amica coreografa, l’abbiamo portato dietro le quinte per fargli vedere da vicino i protagonisti. Ha conosciuto Wendy, una dei bambini sperduti, e anche una indiana.

Marco era attaccato alla mia coscia, ma ad un certo punto, da solo, ha preso il coraggio a due mani si è portato avanti e ha detto a Wendy: “Potete dire a Peter Pan… che ha dimenticato di mettere il cappello?”
Ovviamente ci siamo messi tutti a ridere. Mentre Wendy, seriamente gli ha risposto: “Hai proprio ragione. Vado subito a riferirlo!”

Io non l’avevo neppure notato. E invece lui aveva registrato nella sua testolina tutti i particolari!

La seconda parte del musical si è aperta con la scena dei bambini sperduti. A quel punto Marco si è tranquillizzato, ma ha preferito accomodarsi sulle mie gambe e non sulla poltrona.
Ha iniziato a cantare e si è divertito come un matto.

Non vi dico quando è arrivato il coccodrillo. Un bestione enorme che girava tra i corridoi, vicino al pubblico!
Brrrrr, brividi!

Emozionante anche quando abbiamo dovuto aiutare Trilly a ritrovare la forza per brillare ancora…
Una magia!

Marco non ha perso una scena, una sola battuta.

Mai nella vita avrei potuto pensare che un bimbo di quattro anni potesse rimanere incollato tre ore sulla poltrona per vedere uno spettacolo.
E invece sì. E si è dispiaciuto tanto quando è calato il sipario.
Abbiamo battuto le mani per oltre 10 minuti.

Fuori diluviava. Siamo tornati a casa bagnati fradici e cantando.
E ha continuato a cantare per tutta la serata e anche stamattina ha voluto ascoltare il cd “Sono solo canzonette”.

Al suo papà ha raccontato tutta la storia, tutto quello che ha visto.

E’ stata proprio una bella esperienza!

E devo ringraziare la mamma di compagna di scuola di Marco che ci ha coinvolti. Di mia inziativa non credo che ci sarei mai andata.

Per quanto mi riguarda…
Beh! Penso che siano stati i 50euro spesi meglio in vita mia! 🙂