Un weekend con gli indiani per casa!

Il tempo è bello, il sole splende, ma l’aria è piuttosto fredda. E’ arrivato davvero l’autunno. Si è fatto attendere, ma adesso è realtà.
Con questi presupposti, e volendo approfittare degli ultimi raggi di sole, sabato mattina mi sono alzata, ho svegliato gli altri inquilini della casa e mentre eravamo alle prese con tazze di latte, biscotti e miele, ho proposto le varie alternative della giornata: passeggiate tra i boschi, raccolta di castagne, passeggiata al fiume, una giornata al vivaio, eccetera.
La risposta di Marco: “Mamma ma dobbiamo uscire per forza? Non possiamo rimanere a casa a giocare?”

Stupefacente, sbalorditivo.
Io mi stavo scervellando cercando di trovare qualche località, qualche posto interessante dove portarli per farli stare a contatto con la natura, farli divertire. E scopro invece che ai miei bimbi ogni tanto fa piacere rimanere tra le mura domestiche a coccolarci e giocare senza guardare l’orologio!

Così a casa mia in questo weekend sono arrivati gli “indiani”.

Con tre scope, una coperta, un tappeto rotondo e delle corde quel mago di mio marito ha costruito la casa degli “Apache”.
Poi ha inventato di sana pianta una nuova danza della pioggia (credo di ultimissima generazione!) e così tutti e tre i miei uomini sono andati in giro per casa emettendo strani suoni tipo “Hu-ha- hu-ha- hu- ha-ha”.

Ma mancava il capo indiano, quello con le piume in testa!
E così muniti di cartone e colori a spirito i miei uomini hanno realizzato il cappello con le piume per il capo Marco.

Il mio adorato piccolo-grande uomo era entusiasta, non si teneva per la gioia.
Luca rideva per imitazione.
Il papà… era nel suo habitat naturale, con le sue creature.
E io? Con la macchina fotografica cercavo di immortalare questi momenti, tra una camicia stirata e l’altra da stirare!

Tutto bene? Più o meno!

Ieri sera mentre i miei cuccioli erano nella vasca da bagno per il consueto bagnetto rilassante della domenica, sento la centrifuga della lavatrice fare un rumore strano. Sembrava che tutta la casa stesse per decollare. Tremava tutto il pavimento. Vado a vedere, apro la porta e “pum”, è scattato il contatore, una puzza di bruciato ha invaso il bagnetto piccolo, l’acqua è fuoriuscita dal fondo della lavatrice.
E adesso?

Uffa…! La lavatrice è da buttare!

Poteva rompersi il venerdì…
Saremmo andati in giro a comprarne una nuova.
Non sarebbero arrivati gli indiani a casa… ma una bella lavatrice sì 😉

Ah! Stamattina Marco voleva andare a scuola con le piume degli indiani.
“Mamma, posso mettermi la corona del capo Apache?”
E io: “No, amore, non è carnevale!”
Lui prima ha annuito, poi con la faccia perplessa mi ha chiesto: “Mamma, carnevale viene tutti gli anni vero?”
E io: “Certo, esattamente come Natale, Pasqua e Ferragosto”.

Lui: “E possiamo dire che oggi è carnevale e quindi mi metto la corona del capo Apache?”

E Io: “Marco è tardi, la mattina non ho tempo, possiamo rimandare a stasera tutti i discorsi sul carnevale per favore? Ora metti il giubotto e usciamo, per favore. Forza ciurma, è tardi, dobbiamo andare….”.