Tempo fa Rossella31 ci scrisse:
“Ciao a tutte, non so se la psicologa può rispondere a questo quesito, ma da quando è nato Antonio c’è un pensiero che mi assilla. Forse ho già detto che ho avuto un parto difficile, con tanto di sala rianimazione e per questo non ho visto Antonio se non dopo 10 giorni dalla nascita.
Per questo ho sofferto di una grave depressione post parto con tutto quello che ne è derivato ( non prendevo Antonio in braccio, non lo cambiavo, nè gli davo da mangiare).
Sono migliorata e poi guarita del tutto quando il mio piccolo aveva circa tre mesi e mezzo.
Quindi la mia domanda è: “Questo mio comportamento ha potuto danneggiare in qualche modo il mio piccolo?”
Ho girato la domanda alla dottoressa Francesca Santarelli, la nostra Psicologa Amica. Ed ecco cosa ha risposto:
“Capita spesso e per diversi motivi, che le mamme non possano stare accanto ai propri cuccioli appena nati e che i primi contatti fisici avvengano “in ritardo” rispetto a quanto si dovrebbe.
Mi sento però di tranquillizzare tutte le donne che si sono trovate a vivere una situazione simile! Spesso ho sentito raccontare storie come queste e mi balzava all’occhio sempre la stessa sensazione: queste mamme si sentivano in colpa! Per non essersi prese cura fin da subito del loro piccolo, per non esser state abbastanza attente in determinate cose durante il parto o la gravidanza, per aver danneggiato in qualche modo la psiche del bimbo, ecc… e spesso cadevano in depressione post partum proprio in seguito a questi sensi di colpa! Ma in realtà, non è cosi come si crede…
I bambini appena nati è vero, hanno bisogno di cure e calore umano (materno), ma quando non c’è la mamma che può provvedere subito, sono “presi in carico” da personale specializzato e idoneo a svolgere questo ruolo.
È vero che “la mamma è sempre la mamma”, ma appena le sarà possibile, potrà recuperare benissimo i momenti persi inizialmente.
La cosa importante è che non trasmetta al piccolo questi sensi di colpa o sentimenti di inadeguatezza e non corra il rischio di “eccedere” in cure, solo per attenuare questi sentimenti e queste emozioni.
Per il bambino, se la mamma riuscirà a gestire il suo mondo interno (come detto ora), non ci saranno conseguenze di nessun tipo!”
Cara Rossella31, spero che la risposta della dottoressa ti abbia tranquillizzata! Non poteva essere più rassicurante.
E ora goditi il tuo Antonio…