Era da un po’ che non trovavo agenzie su studi strani e bizzarri, ma stamattina… ta ta, eccone uno fresco fresco; “Se le mamme sono state esposte ai pesticidi, quelli usati sulle colture alimentari, durante la gravidanza, i loro bambini avranno un quoziente intellettivo (Qi) più basso rispetto ai figli di donne non esposte a queste sostanze”.
E’ l’evidenza che arriva dall’università di Berkley, in California e confermata da altri due studi condotti dal Mt. Sinai Medical Center e dalla Columbia university.
Queste ultime due ricerche hanno monitorato la popolazione di New York, mentre la ricerca di Berkley ha osservato le donne, (già dalla gravidanza), della comunità di Salinas, un centro agricolo a Monterey County, in California. Eppure i risultati registrati sono stati gli stessi: ad un aumento di dieci volte delle misure di organofosfati rilevato durante la gravidanza corrispondeva a un calo del 5,5 punti nel QI nei bambini misurato a 7 anni.
I ricercatori californiani hanno arruolato le madri di Salinas a partire dal 1999 e hanno valutato l’esposizione ai pesticidi attraverso la misurazione dei metaboliti nelle urine e poi hanno fatto rilevazioni sul QI di 329 bambini.
La forte coincidenza dei risultati con le altre due ricerche fa supporre agli studiosi di Berkley che l’esito dello studio, pubblicato su Environmental Health Perspectives, può essere
“applicabile alla popolazione generale”, come ha affermato Maryse Bouchard, dell’università californiana.
Insomma è proprio vero che “siamo ciò che mangiamo”. E quindi care pancine e pancione occhio a come vi nutrite. Mi verrebbe da dire “Viva il bio”. Ma poi mi chiedo: “C’è da fidarsi?”. Almeno lo spero!