E’ un disagio che nasce dal confronto con il collega o con il vicino di casa e può degenerare in un vero e proprio complesso di inferiorità, che traspare anche dalla scrittura.
Come si fa a riconoscere chi vive un complesso di inferiorità?
Ce lo spiega la nostra grafologa Candida Livatino:
“La grafia di chi soffre di un complesso di inferiorità è una grafia insicura, che si caratterizza anche per la pressione leggera esercitata sul foglio e per lo spazio abbondante che intercorre tra le parole.
Riflette i dubbi di chi scrive nel proiettarsi verso il futuro, la mancanza di energia e di forza d’urto e la difficoltà a gestire le frustrazioni che, inevitabilmente, ne derivano.
Nel rapporto di coppia ha paura ad affrontare qualsiasi situazione, dal corteggiamento iniziale fino alla proposta di matrimonio o di convivenza, perché si sente inadeguato ed ha paura del rifiuto.
Ci sono altri due segni grafologici che identificano chi soffre di un complesso di inferiorità: il calibro piccolo e l’accartocciata, cioè quel movimento antiorario che genera una specie di gomitolo in alcune lettere.
Evidenziano una scarsa valutazione di se stessi, la sfiducia nelle proprie capacità e la tendenza a fuggire di fronte ai problemi anziché affrontarli.
La persona non riesce a trovare un suo equilibrio tra la realtà esteriore e quella che invece vive dentro di sé.
Si genera così una spirale negativa, che diventa difficile risalire”.
Un caro saluto.
Candida Livatino”
Candida Livatino ha anche un sito Internet in cui racconta tutte le sue esperienze lavorative e tanto altro ancora.
L’indirizzo :
www.livatinocandida.it