Effettivamente, se ci pensiamo un po’, è a scuola che i nostri bambini trascorrono buona parte del loro tempo e l’idea che anche lì loro possano imparare uno stile di vita responsabile dal punto di vista alimentare è straordinario e utile.
Solo che, come mi ha fatto notare l’insegnante di mio figlio, ci deve essere una sorta di continuità tra scuola e casa altrimenti al bambino arrivano messaggi diversi e si disorienta. Quindi cari genitori dobbiamo prestare molta attenzione a queste iniziative e sostenerle anche con il nostro impegno a casa.
Un esempio buffo: in famiglia, per praticità, spesso mangiamo il prosciutto con le mani. Soprattutto la sera. Mio figlio un giorno stava facendo la stessa cosa a scuola. La maestra lo ha esortato più volte a usare la forchetta e ad un certo punto il bambino spazientito ha risposto che a casa lui lo mangia con le mani. E che quindi si fa così. Sigh! Che figuraccia…
Da allora cerchiamo di fare attenzione e di mangiare il prosciutto con la forchetta, anche se ogni tanto… la mano scappa!
Sono uscita un po’ fuori traccia, come direbbero a scuola :o, ma mi rimetto subito in carreggiata.
La consapevolezza di quanto sia stretto il legame tra salute e dieta alimentare è arcinota.
Alcuni recenti studi hanno messo in evidenza come, le abitudini alimentari sbagliate da piccoli, non favoriscono una crescita armonica e predispongono così all’aumento di peso, così come alcune patologie alimentari, specie se concomitanti. In particolare, dalle ricerche è emerso che:
• l’11% dei bambini non fa colazione
• il 28% la fa in maniera non adeguata
• l’82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante
• il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente né frutta né verdura
Ricordiamoci che mangiare bene e avere sani stili di vita previene l’obesità infantile e questo non ha conseguenze soltanto estetiche, ma predispone ad evitare diversi problemi di salute come le malattie metaboliche e cardiovascolari, oltre che vivere il cibo con un approccio psicologico errato.
Gli studenti di Via Casati sono stati fortunati perché hanno avuto la possibilità di ascoltare i consigli del Dr. Berrino, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Ma mi piacerebbe tanto che queste iniziative si riproponessero anche nelle altre scuole … magari con più assiduità.