La settimana scorsa abbiamo visto come scrive il bullo.
Oggi, sempre con la nostra grafologa Candida Livatino, cercheremo di capire come riconoscere dalla grafia chi è vittima di bullismo.
Ecco quali sono gli elementi a cui prestare attenzione:
“Cari genitori,
in questi giorni si parla molto di bullismo, un problema che avevo affrontato, dal punto di vista dell’analisi grafologica, settimana scorsa, con la scrittura tipica del bullo.
Oggi completerò il tema con l’analisi della grafia di chi invece è vittima, di chi invece ne subisce in silenzio le prepotenze.
Prima però è bene ricordare che il bullo riesce a compiere le sue spregevoli azioni grazie anche al sostegno di altri ragazzi che, sentendosi più deboli, temono le sue ritorsioni e quindi lo sostengono e, a volte, addirittura lo imitano.
Ma torniamo a chi è oggetto delle prepotenze altrui, tenendo conto che la grafologia può solo costituire un contributo e non sostituisce il dialogo che i genitori devono avere con il ragazzo.
La dimensione delle lettere (calibro), contrariamente a quella del bullo, è piccola, evidenziando così fragilità caratteriale, insicurezza nel modo di agire ed incapacità di esternare quanto gli sta accadendo.
Il taglio della lettera “t” è basso, come è bassa la sua autostima ed insoddisfacente la percezione che ha di sè.
Con i suoi atteggiamenti insicuri ed autosvalutativi presta il fianco alle provocazioni ed agli scherzi pesanti del bullo e del suo branco.
A volte addirittura arriva a giustificare chi lo aggredisce, ribaltando su di sé la colpa di quanto accade o dicendo che è solo un gioco.
Un altro segno grafologico tipico di chi subisce è l’addossata (all’interno di una parola la lettera si appoggia a quella che la precede) .
Evidenzia la sensazione di non essere all’altezza della situazione , la paura di non farcela e, conseguentemente, l’ansia che ne deriva.
Un’ultima caratteristica della grafia di chi è vittima del bullo è la pressione che esercita sul foglio, leggera, a volte quasi inesistente.
E’ il segnale che manca di energia e quindi di capacità di reagire alle prepotenze altrui.
E’ quindi fondamentale l’attenzione dei genitori e, in ambito scolastico, l’aiuto ed il sostegno degli insegnanti e di quei compagni che non si arrendono alle vessazioni del bullo di turno.
Solo loro possono spezzare quelle dinamiche negative che il suo atteggiamento genera all’interno del gruppo.
Un caro saluto
Candida Livatino”
Candida Livatino ha anche un sito Internet in cui racconta tutte le sue esperienze lavorative e tanto altro ancora.
L’indirizzo :
www.livatinocandida.it