“Oggi le famiglie si fanno e si disfano e le famiglie tradizionali neppure si formano. Le coppie di fatto chiedono di essere considerate famiglie. Ci sono coabitazioni di persone dello stesso sesso che chiedono di essere riconosciute come famiglie” sottolinea Fornero che ricorda: “io so e non lo posso dimenticare: io sono ministro anche delle pari opportunità”. “Non mi pronuncio a favore di una cosa o dell’altra, ma dico solo che esiste un problema di identità familiare.
Insomma, continua Fornero, “non possiamo fare finta” che l’affermazione della difesa della famiglia possa da sola “risolvere i nostri problemi: la realtà è molto più complessa e noi abbiamo il dovere di constatare con mente aperta che i problemi esistono e non si possono mettere sotto un tappeto” .
Sulla crisi economica il ministro ha detto: “Il primo fattore di contenimento del rischio di rischio povertà in una famiglia è il lavoro di entrambi coniugi, padre e madre, se uno dei due lo perde, e magari fanno lavoro diversi, almeno l’altro ha un lavoro. Il pane quotidiano si deve portare in due”.
“Bisogna fare molta attenzione alle risposte che abbiamo – ha detto – rispetto alla crisi macroeconomica che sembra farsi ogni giorno più severa”. “Nella modulazione del fisco bisogna fare attenzione a non scoraggiare il lavoro delle donne perché qualche volta è penalizzato da strutture fiscali che fanno sì che l’aggiunta di reddito venga colpita, e invece non bisogna scoraggiare il secondo reddito della famiglia”.
“Si deve evitare, poi, che le donne siano messe nella condizione di scegliere tra la maternità e il lavoro o che considerino la possibilità di lasciare il lavoro per la famiglia”. Entrambi i genitori, ha insistito, devono lavorare perché è questo “il primo fattore del contenimento della povertà”.
Che dire: speriamo che non siano solo parole…