A questa domanda ha risposto Tata Francesca dallo studio di Verissimo (video).
Le paure per i bambini, ha sottolineato la tata, sono molto importanti. Sono fisiologiche e pure necessarie. Arrivano in momenti cruciali per la crescita del bambino. A otto mesi, per esempio, il piccolo comincia ad avere la paura per l’estraneo. Successivamente quella del buio, e poi ancora quella del lupo, eccetera.
Tutte queste nuove emozioni devono essere accolte e contenute da mamma e papà. Ma mai banalizzate. Non bisogna sdrammatizzare troppo, ma neppure essere eccessivamente protettivi nei confronti dei figli. Altrimenti rischieremmo di trasmettere loro anche le nostre ansie e i nostri timori.
Bisogna invece ascoltare il proprio bambino, aiutarlo ad esorcizzare queste paure.
In aiuto arriva sempre il gioco. Perché l’attività ludica è un ambiente protetto per i piccoli. Nel gioco il bambino mette in scena i momenti vissuti, la realtà, ma anche la fantasia. Mischia tutto, prova, sperimenta quello che poi fa nella vita.
E se ha paura del lupo che si può fare? Si può disegnare il lupo su un palloncino, gonfiarlo con l’elio e farlo volare nel cielo. Così va lontano.
Oppure utilizzare le storie. Le favole hanno sempre la loro valenza. Raccontare le storie in cui c’è il lupo cattivo, ma che terminano con un lieto fine. Un esempio? Arriva il papà e salva tutti!
Tutte queste cose posso servire al bambino per creare gli strumenti per proteggersi.
E se ha paura del buio e non vuole fare la nanna?
Un’idea è quello di nominare uno dei suoi peluche, magari il più grosso, “guardiano della notte”. Sarà il compagno che davanti alla porta, o alla finestra, o magari vicino al lettino, lo proteggerà durante la notte. E poi la lucina accesa e la porta aperta possono aiutarlo a far sentire mamma e papà più vicini.