In tante, tantissime mi avete scritto via e.mail con toni piuttosto preoccupati.
Ma era solo una proposta e non volevo buttare benzina sul fuoco, non volevo allarmare anche gli altri genitori. Così ho deciso di aspettare.
Nel frattempo ho chiamato diversi pediatri e tutti mi hanno risposto, con tono certo, la stessa cosa: “Questa proposta non passerà. Sarebbe un danno per tutti: per i genitori che continuerebbero a far seguire i figli dai pediatri a pagamento, per i bambini che hanno bisogno di essere curati da medici con una particolare competenza professionale, e per il sistema sanitario perché il tutto si tradurrebbe in una maggiore ospedalizzazione e quindi in maggiori costi”.
Le motivazioni mi sono sembrate corrette.
Oggi ho ricevuto una e.mail da un’altra mamma, Antonella, che ringrazio, che mi ha inviato il comunicato stampa dell’Age, l’Associazione Italiana Genitori, in cui il Ministero della Salute ribadisce: “Non c’è nessuna proposta sui pediatri”.
Nel comunicato si legge: “Il Ministero della salute, in relazione a nuove notizie e a commenti che attribuiscono al Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi iniziative e opinioni circa la necessità di ridimensionare l’assistenza pediatrica di base ai soli bambini sotto i sei anni, è costretto di nuovo a ribadire che il Ministro e gli organi tecnici del Ministero mai hanno preso in considerazione un’enormità di tal genere. Si tratta del pensiero di alcuni tecnici regionali della sanità, una proposta tecnica e non politica, che non è mai pervenuta al Ministero della Salute e non fa parte dell’agenda della discussione in corso, a qualunque livello, per il rinnovo del Patto per la salute”.
L’Age ringrazia il Ministro per questa precisazione.
Io ringrazio l’Age e Antonella per le rassicurazioni!
Insomma, almeno per il momento, possiamo tirare un sospiro di sollievo: pericolo scampato!
Anche se il problema del numero dei pediatri in Italia continua ad esistere e è sempre più grave.
Ma non credo che fosse quello il modo più corretto per risolverlo.