Lo dimostra un vasto studio senza precedenti pubblicato sulla rivista Human Reproduction dall’equipe di Ruth Bell della Newcastle University in Gran Bretagna, che ha considerato in tutto l’esito di 40.932 gravidanze (non gemellari) nell’arco di due anni.
E’ importante che la donna arrivi con un peso non eccessivo al momento del concepimento, ma se questo non avviene la donna in sovrappeso dovrà mangiare in modo equilibrato e corretto in gravidanza senza pensare di dimagrire proprio durante la gestazione.
Gli esperti hanno stimato che si contano quasi otto decessi fetali e infantili in più per 1000 nati vivi tra le donne obese rispetto a quelle di peso normale. Il totale assoluto dei decessi fetali e infantili per le donne obese è 16 per 1000 nati vivi (1,6%) contro nove per 1000 (0,9%) per le donne di peso normale.
Non è ancora chiaro in che modo l’obesità della gestante condizioni l’esito della gravidanza, sicuramente le donne obese hanno un rischio più alto di soffrire di ipertensione in gravidanza e di diabete, due noti fattori di rischio per il feto e il bebè.
Non credo che su questo tema, o meglio su questa ricerca ci sia nulla da aggiungere. Mi sembrano consigli utili e sensati.
Anche a me, che avevo solo qualche chilo in più (6-7 per la precisione), il mio ginecologo consigliò di stare attenta al cibo e di non prendere più di 10 chili nei nove mesi di gravidanza.
Anzi, a dirla tutta, dopo l’arrivo di Marco mi disse: “Se vuole fare un altro figlio si metta prima a dieta, perda almeno cinque chili, e in gravidanza non ne prenda più di 10. E faccia un po’ di moto per tornare tonica!”.
Ce l’avessi il tempo per andare in palestra! …
Comunque per la dieta pre-gravidanza, sigh, non ce l’ho fatta. Per i 10 chili in gestazione sì. Ma non è stato tutto merito mio, ma dell’acidità di stomaco. In pratica non potevo mangiare nulla… stavo sempre male!