I ricercatori dell’Università di Bochum, guidati da Silvia Schneider, hanno dimostrato che i neonati che hanno difficoltà a dormire, che piangono molto e ‘fanno storie’ per mangiare, negli anni a venire, ossia da bambini, risultano più a rischio di problemi comportamentali come disturbi di condotta e iperattività.
Questo studio è stato pubblicato sulla rivista Archives of Disease in Childhood.
Gli esperti hanno passato in rassegna i risultati di ben 22 studi precedentemente svolti su questo argomento da diverse università. Complessivamente, quindi, è stata eseguita un’attenta disamina su oltre 16 mila bambini. Sono stati presi in considerazione difficoltà ad addormentarsi, pianti eccessivi e difficoltà nella regolarità di poppate e pappe nel primo anno di vita.
E’ emerso un legame tra queste difficoltà e il rischio di soffrire di disturbi del comportamento (soprattutto iperattività e disturbi della condotta come aggressività) in età pediatrica.
Insomma che dire: ahinoi!
Le mamme che hanno bimbi che non dormono, non solo patiscono per il sonno perso (e io ne so qualcosa!), ma avranno dei grattacapi anche dopo, quando dovranno affrontare e sostenere i bimbi iperattivi.
E l’iperattività, e l’ho imparato anche grazie a voi, purtroppo è un problema molto molto serio.
Per non parlare poi, che è la cosa più importante, della sofferenza degli stessi bambini.
Non ci voglio neanche pensare.
In tutta sincerità spero tanto che i risultati di questo studio non siano poi così attendibili.
Lo so che con quest’ultima frase mi beccherò le vostre critiche.
Con questo non voglio sminuire l’attività di questi ricercatori. Ma pensateci: quante volte gli esiti di alcune ricerche sono stati smentiti successivamente? Beh, io spero che questa sia una di quelle volte…