Eppure ho qualcosa nello stomaco, o nel cuore, non so bene dove. Un magone, che si è piazzato lì e non scende.
“Maria dovresti essere abituata, è il secondo figlio”. La voce saggia di mia madre al telefono.
“Sì, dovrei, ma ogni volta è come se fosse la prima volta! Mamma, ora che va al nido il bambino crolla alle otto di sera. Praticamente sta con me dalle sei del pomeriggio alle otto. Giusto il tempo di qualche coccola, da condividere con il fratello, della pappa, del bagnetto… e della nanna. Ti rendi conto? Sono solo due ore! Che tristezza! Quando ci penso mi sento male!”
Mi sono incupita alla cornetta…
“Ma con Marco non è stato uguale?”.
“Più o meno! Marco non è mai andato a letto prima delle 10 di sera. Poi era figlio unico e quindi tutte le mie attenzioni erano solo per lui. Ora la situazione è un po’ diversa. Loro sono due e io una, sempre una, solo più stanca e con il triplo delle cose da fare!”
Quanto vorrei un’altra me. Una da mandare in ufficio, mentre io mi spupazzo i miei due nani all’infinito!
Mi piacerebbe avere il part-time. Sarebbe tutto diverso. Due ore in meno a lavoro cambiano la vita, eccome! L’ho sperimentato in questo periodo con le ore di allattamento. Uscendo dall’ufficio alle 15.50, ovviamente di corsa, riuscivo a prendere Marco da scuola e Luca dalla tata. E potevo godermeli per l’intero pomeriggio!.
Ora invece rincorro il tempo e il sogno di stare più con loro.
Non sono l’unica. Lo so. Migliaia di mamme sono nella mia stessa condizione. Lo so.
Ma ognuna vive questa esperienza in modo diverso… E io la sto vivendo così… con il magone!
Volete sapere come ha concluso la conversazione mia madre?
“Dai Maria! E’ vero che Luca si addormenta alle otto si sera, ma poi si sveglia a mezzanotte… e te lo puoi godere per tutta la notte!!”
“E’ vero… quanto è vero! … Ma io la notte, ogni tanto, vorrei pure chiudere un occhio!”
Ma questo è un altro capitolo…
E scusate lo sfogo!