E’ dura, cavolo se è dura.
Mia nonna diceva sempre: “Figli piccoli, problemi piccoli. Figli grandi, problemi grandi”.
Ma è proprio così? Secondo me no.
A me sembrava faticoso quando erano piccoli e mi sento stanca anche adesso che ho un figlio in piena fase adolescenziale e uno in preadolescenza.
Quando vedo i bimbi piccoli nei passeggini, che dormono beati mentre i genitori li scarrozzano di qua e di là, oltre ad un profondo senso di invidia, penso: “Però,… sono proprio dolcissimi e bellissimi”
Ma è tutto un inganno, sappiatelo!
Proprio oggi al supermercato ho visto un papà con il suo figlioletto in braccio. Il piccolo era abbarbicato al collo del babbo, con il pollice in bocca e sonnecchiava tranquillo. Il papà lo avvolgeva come a dire: “Tranquillo ci sono io a proteggerti”. Il bimbo poteva avere più o meno un annetto.
Un quadro tenerissimo. Sono rimasta a guardarli per un po’.
MA ATTENZIONE: E’ PROPRIO IN QUEI MOMENTI CHE PARTE L’INGANNO.
E sì, proprio inganno. Perché uno li guarda, fotografa quell’immagine, si immedesima e si illude che rimarranno sempre così, piccoli e amorevoli. E invece no. Crescono e crescendo cambiano, eccome se cambiano!
E ti ritrovi ad entrare in casa e a dire “Buonasera amori miei, come state? Come è andata la giornata? Novità?”
E se tutto va per il meglio, arriva come risposta: “Ciao mà”.
STOP.
Altrimenti il silenzio. Alzano appena appena la testa, come se bastasse un movimento di collo per salutare.
“Che avete fatto a scuola?”
Ed ecco che arriva la risposta in dolby surround, in simultanea: “NIENTE”.
“Ma possibile che non fate mai un cavolo di niente tutti i giorni?”
“NIENTE DI INTERESSANTE”, oppure “IL SOLITO”.
Se sono davanti alla tv rimangono a guardare i loro programmi, se sono con il joypad in mano, guai a distrarli!
Quando sono piccoli ti riempiono di domande, ti chiedono mille perché. “Perché la luna arriva solo di sera? Perché il sole è giallo? Perché, perché, perché? Ti sfiniscono, ti spremono, ti succhiano tutte le energie. Quanti infiniti perché!
E un bravo genitore non risponde “Perchè non ti fai i fatti tuoi?” (cosa che gli verrebbe sicuramente da dire dopo una giornata di lavoro stressante), ma prova a dare una spiegazione a tutte le domande, anche a quelle di cui non conosce minimamente la risposta.
Ma sappiate che non sempre questa cortesia e questi sforzi verranno ricambiati.
Arrivati ad una certa età i ragazzi non solo non rispondono alle nostre domande, ma non parlano. BOFONCHIANO. Comunicano con monosillabi e bisogna diventare abili ad interpretare i mugugni.
Come se ogni parola pesasse come un macigno.
Poi, quando arriva la congiunzione astrale particolare, con Giove allineato con Saturno , Venere in Marte e il plenilunio alle porte, allora si sblocca qualcosa e come una cascata chiusa che viene aperta due volte all’anno, arriva l’inondazione di parole.
“Cavolo, allora c’è della voce in questo corpo!”
Ovviamente, qui lo dico e qui lo nego, non sto parlando dei miei figli.
Di loro, per loro volere, non posso parlare.
Ma siccome sono una chiacchierona, parlo con le mie amiche, con le altre mamme che hanno figli della stessa età… e vi assicuro che diciamo tutte le stesse cose! Ci lamentiamo tutte per le stesse cose….
Seguitemi per altre lamentele… e se ne avete delle vostre… a voi la parola!