La giornata è cominciata nel migliore dei modi. O quasi.
“Marco alzati, è tardi. Marco alzati. Per favore lo vuoi capire che non sei in vacanza? Marco, ma perché devo perdere la pazienza ogni santo giorno? Non voglio urlare come una matta già di prima mattina!”
Dopo 5 minuti.
“Ora bastaaaa!!! Se non sollevi quelle terga da quel letto entro e non oltre 5 secondi, ti vengo a prendere io e penso che la tua giornata si tingerà di infinite tonalità che vanno dal grigio scuro al nero pece!”
Come volevasi dimostrare… con le buone si ottiene tutto. Con gli occhi ancora assonnati, Marco ci ha raggiunti in cucina dove eravamo tutti seduti intenti a fare la colazione.
Io: “Sapete che la mia amica Issima domenica scorsa ha fatto un gioco con i suoi figli? Ha posto loro la seguente domanda: “Cosa vi ha dato e cosa vi ha tolto il “Coronavirus”? (ovviamente inteso come periodo di quarantena forzata!)
Luca: “E cosa hanno risposto i figli?”
Io: “Non te lo dico, altrimenti ti influenzo con le loro risposte. Io voglio sapere cosa pensi tu. Cosa hanno risposto loro lo so già!”
Ci ha pensato veramente poco e ha subito detto: “Il coronavirus mi ha tolto lo sport. Mi ha tolto il calcio. Mi ha tolto la libertà di fare passeggiate, di correre, di giocare fuori. Mi ha tolto la possibilità di muovermi”.
Io: “E cosa ti ha dato?”
Luca: “Mi ha dato la possibilità di stare più tempo insieme a voi. Anche se devo dire, mamma, che tu sei un po’ nervosetta. Perdi sempre la pazienza… e senza neppure contare fino a tre”
Io: “E basta? Non hai da aggiungere nulla?”
Luca: “Sì, il Coronavirus mi ha tolto il senso dell’umorismo”
Al che, siamo tutti scoppiati a ridere.
Mio marito: “E da quando hai il senso dell’umorismo?”
Luca: “Perché ridete? Che cos’è il senso dell’umorismo?”
Io: “E lo chiedi a noi? Luca ormai l’hai perso, non lo saprai mai più!”
Io: “Marco e a te?”
Lui: “Non te lo dico. Sono arrabbiato con te!”
Io: “Va bene, non importa!”
E lui: “Va bene? Cosa vuole dire “Va bene!”. Non insisti con me? Non ti interessa sapere cosa penso io?”
Io: “Si, ma se non vuoi parlare…”
Marco: “Le cose che ha detto Luca sono banalità. La cosa vera è che il Coronavirsus ci ha tolto lo smog”
Io: “E la pace nel mondo non la vogliamo aggiungere?”
Marco: “Sempre a prendermi in giro! Uffaa”
Io: “Qualcosa di più concreto?”
Marco: “Sì, il Coronavirus mi ha portato via la possibilità di stare con i miei amici. Di andare con il monopattino sulle rampe. Di andare a fare dei giri in bici con i miei compagni. Però mi ha dato la possibilità di passare più tempo a giocare con il tablet, di guardare i film la sera, di andare a letto più tardi e anche di alzarmi più tardi”
Luca: “Sì, pure io aggiungo il tablet e la Nintendo..”
Io: “Scusate, ma la scuola? A nessuno di voi due manca la scuola”
Nessuna risposta!
Dopo qualche secondo Luca ha aggiunto: “A pensarci bene sì, mi mancano gli intervalli che facciamo a scuola, quando andiamo fuori a giocare a calcio!”
A quel punto ho guardato negli occhi mio marito: “Certo che queste sono soddisfazioni!!”
Marco: “Scusa mamma, ma come fa a mancarci la scuola se passiamo tutto il tempo a fare i compiti o a sentire voi che urlate: “Fate i compiti!”.
Io: “Marito, e a te cosa ha dato?”
Lui: “Al momento penso un paio di chili in più, con la buona probabilità che aumentino ancora!”
Loro: “E te mamma?”
Io: “La regolarità intestinale. Senza dubbio posso dire che è una delle cose che che mi ha tolto!”
Luca: “Non ho capito”
Marco: “Luca vieni di là che te lo spiego”…
E così sono rimasta da sola in cucina. Il tempo di mettere le tazze in lavastoviglie, di pulire il tavolo che mio marito era già pronto con il pc per cominciare la giornata lavorativa.
A noi tutti questa quarantena forzata ha dato la possibilità di metterci alla prova e di lavorare con strumenti nuovi. Da un giorno all’altro siamo stati catapultati in un mondo diverso, fatto di 4 pareti e di smartworking, di video conferenze…
Niente più corse forsennate per arrivare in tempo a lavoro, fare la spesa, correre a prendere i ragazzi da uno sport e portarli altrove. Tornei, gare, partite…
Il tempo si è maledettamente fermato.
Addio fretta. Non solo non si corre più, ma nemmeno si cammina! Se prima l’obiettivo della giornata erano i 10mila passi. Ora se arrivo a 5 mila faccio i salti di gioia!
Però abbiamo messo e continuiamo a mettere a dura, durissima prova la pazienza e l’intero sistema nervoso. Le chat di scuola esplodono di messaggi. E il fegato lentamente si avvelena.
Stamattina la mia amica Giudy, durante un momento si sclero comune, mi ha detto: “Cavolo Mari, devi scrivere un articolo al fulmicotone… Non possiamo andare avanti così. Scoppiamo tutte”
Lo farò Giudy… lo farò. Porta pazienza 😊
Ps. volete sapere cosa ha risposto la mia amica Issima? La quarantena ha cancellato dalla sua lista la parola “fretta”. Le ha fatto riscoprire il piacere della cucina e dello stare a tavola con i suoi meravigliosi figli. Il grande sacrificio? Come per tutti: “LA LIBERTA'”
E anche io non vedo l’ora di tornare alla mia maledettissima routine fatta di sano stress!
Ultima cosa: se vi va, fate lo stesso gioco a casa vostra e fatemi sapere cosa questo periodo di quarantena vi ha tolto e cosa vi ha dato!