Questa è nata proprio così…
“Che fate per il Ponte di Sant’Ambrogio?”, ho chiesto per curiosità al papà di un compagno di calcio di Luca.
“Andiamo a Madesimo con alcuni genitori dell’altra squadra di calcio!”, mi ha risposto.
Io: “Madesimo? Non ci siamo mai stati! Voglio venire pure io!”
E lui: “Non so se ci sono ancora posti, hanno organizzato tutto le “donne”, ma già due mesi fa!”
Io: “Se non ti spiace, mandami il numero del residence e provo a vedere!”
Tutto questo accadeva mercoledì sera 5 dicembre fuori dagli spogliatoi della scuola calcio che frequentano i nostri figli. La scuola è composta da più squadre di ragazzi della stessa età. Loro, i piccoli calciatori, si conoscono perfettamente, noi genitori meno, o comunque di vista, perché giocando le partite in luoghi diversi non abbiamo molte occasioni di ritrovo.
Il giorno dopo mi è arrivato veramente il messaggio su WhatsApp con il nome del residence.
Ho chiamato.C’era ancora un appartamento libero. Ho prenotato al volo. La sera abbiamo fatto i bagagli (una montagna di cose per due giorni) e la mattina alle 8.30 puntuali come mai era successo nella nostra vita, ci siamo ritrovati laddove tutti si erano dati appuntamento. Per noi era alba piena 😊
Prima banalissima considerazione: ma quante cose bisogna portare per due giorni di montagna? Scarponi, dopo sci, pantaloni, tute da neve, caschi, sci, guanti, sciarpe… E poi i cambi e ricambi (visto che si bagnano e fa freddo).
Preferisco fare i bagagli per il mare: costumino, telo, pantaloncino, maglietta, ciabatte e via andare 😊
E se si bagnano? L’amico sole asciuga tutto al volo!
Per non dire poi che al ritorno dal mare basta una lavatrice ed è tutto finito. Per due giorni in montagna… sto ancora finendo di lavare e far asciugare tutto!
Ma venerdì scorso eravamo diretti in montagna.
Sei famiglie. 22 persone: 12 adulti e 10 bambini. Tutti maschi. Tutti con la passione della palla al piede.
Già partire in tanti è un rischio quando ci si conosce bene. Farlo con delle persone che si conoscono appena è praticamente un azzardo.
Ma giuro… a questa possibilità non ci avevo minimamente pensato. Ho agito d’istinto.
Noi ci siamo solo accodati a quello che era il loro programma studiato da tempo: ristoranti e poi ristoranti, piste da sci, baite, relax nel residence.
La tabella di marcia era piuttosto impegnativa per noi quattro. Noi che quando andiamo in vacanza improvvisiamo costantemente e non guardiamo mai l’orologio, noi che ci lasciamo trasportare da quel che ci va di fare in quel momento, senza pensare all’ora dopo.
Eppure siamo riusciti, incredibilmente (e vorrei sottolineare INCREDIBILMENTE) a non fare la figuraccia dei ritardatari.
La scoperta più bella però non è stata Madesimo, né Campodolcino, né le piste da sci (tutto comunque molto bello!), ma la compagnia.
Un gruppo di famiglie con la voglia di lasciare i problemi a casa e di godersi due giorni di spensieratezza.
Un gruppo che, in barba al fatto che apparteniamo a squadre diverse, ci ha accolti come se ci conoscessero da sempre, coinvolgendoci in ogni cosa, chiacchiere personali incluse.
Un pallone era più che sufficiente a tenere impegnati tutti i bambini. E quando non c’era il pallone, si divertivano giocando a calcio con le palle di neve (o di ghiaccio) oppure con il calcio balilla.
Insomma una palla di mezzo c’era sempre.
Solo figli maschi. Solo mamme e papà di figli maschi. Incredibile ma vero. Tutti con gli stessi problemi, tutti con le stesse paure e anche con le stesse speranze per il loro futuro.
I bambini si sono divertiti da matti, soprattutto sulla neve.
A Campodolcino però non era attivo il tapis roulant della pista baby e fare su e giù per il pendio per insegnare ai più piccoli a stare in piedi sugli sci è stato non faticoso, ma di più.
La sera le mamme e i papà che hanno fatto la spola tutto il giorno con figli a seguito erano abbastanza sfatti: gambe dolenti e schiena a pezzi.
Peccato, devo dire che è proprio un peccato che su piste belle come quella, non fossero attivi servizi fondamentali come un tapis roulant per i principianti ed uno per chi si vuole divertire con il bob. E’ il minimo per le famiglie con bambini piccoli.
Il meglio di noi lo abbiamo dato a tavola: buon vino, pizzoccheri della Val Chiavenna e stinco al forno con polenta sono i piatti che ho mangiato con più gusto.
La domenica mattina dovevamo andare a vedere il passo dello Spluga, ma il maltempo ce lo ha impedito e così siamo tornati a casa, salutandoci per bene dopo un break in Autogrill e un ultimo caffè insieme.
E’ stato un bene tornare prima a casa, così i ragazzi hanno potuto studiare e finire con calma i compiti (altro dramma di quando si va in vacanza….!!!)
Io e la mia famiglia generalmente ci muoviamo da soli, o al massimo con i parenti.
Era da tanto che non facevamo un viaggio con amici e devo dire che questa esperienza mi è piaciuta veramente tanto. Non uno screzio, non un broncio. Ma solo tanta voglia di stare bene.
E mi sono emozionata quando, l’ultima sera una delle mamme mi ha detto: “Siete liberi settimana prossima? Noi ci stiamo vedendo una sera per andare a cena insieme, vi unite?” E’ stato un bel gesto, davvero un bel regalo, il modo più bello per farci sentire parte del gruppo.
Il passo dello Spluga? A questo punto spero di vederlo la prossima volta e magari facendo il bis con questi nuovi amici.