Ieri, dopo tanto tempo che non lo facevo, sono entrata nel Blog per approvare i vostri commenti.
Ormai sono mesi che non scrivo più. Eppure di cose ne sono successe… e anche tante, forse troppe.
Marco ha salutato la scuola elementare e le sue meravigliose maestre. Ora la sua nuova sfida si chiama “Scuola Secondaria dell’obbligo”, in pratica la vecchia e cara scuola media.
Luca frequenta la terza elementare (o per meglio dire la Scuola Primaria dell’Obbligo) e quest’anno ha deciso di lasciare la sua vecchia squadra di calcio dell’oratorio, il tanto amato GSO, per iscriversi ad una scuola calcio. E anche lì… altro mondo.
Quest’estate mio padre non è stato molto bene, ha dovuto affrontare una radioterapia qui a Milano. Per fortuna, e incrocio tutto l’incrociabile, si tratta di problemi risolvibili.
Ma il trascorrere tanto tempo in un luogo come lo IEO (Istituto Europeo di Oncologia) dove c’è gente che quotidianamente lotta per la vita, aggrappata con le unghie e con i denti alla speranza, mi ha fatto riflettere tanto su quali sono i veri valori che spesso ci perdiamo per strada…
E poi, egoisticamente lo ammetto, mi sono goduta la presenza di mio padre e mia madre a casa mia. Da un certo punto di vista un lusso. E’ sempre bello sentirsi figlia e non solo mamma. Certo, ci servirebbe una casa più grande… ma non possiamo sempre e solo lamentarci. Dobbiamo anche imparare ad approfittare delle cose belle. Il motivo del soggiorno non era proprio una vacanza rilassante in piena estate a Milano. Ma passare le serate a giocare a scala quaranta con papà, o tornare a casa e trovare un piatto in tavola preparato dalla mamma, beh! non ha prezzo 😊
Così, nonostante tutte le complicazioni e le sfighe (che poi non mancano mai), credo proprio che ricorderò questa “diversamente estate” con nostalgia!
Non sono mancate neppure le gite fuori porta. A luglio siamo stati una settimana in Croazia, nella splendida cornice dei Laghi di Plitvice. Giuro… il paradiso.
Ma se vi dico tutto questo a spizzichi e bocconi, con la promessa che vi racconterò tutto con calma, è perché c’è stato un vostro commento che mi ha fatto molto male, mi ha ferita, ma nello stesso tempo mi ha fatto molto pensare.
Lo ha mandato Desireè. Era il 12 settembre e scriveva:
“BUONGIORNO
CREDO CHE QUESTO BLOG SI POTREBBE ANCHE CHIUDERE VISTO CHE ORAMAI NON VIENE AGGIORNATO DA TEMPO,
ERO ABITUATA A LEGGERE ALMENO IL RITORNO DALLE VACANZE , LA PREPARAZIONE DELL’INIZIO SCUOLA A QUANTO PARE NON C’E’ PIU’ NULLA DA RACCONTARE
PECCATO”
“Chiudere”. Quando ho letto la parola “chiudere” è stato come ricevere contemporaneamente un pugno nello stomaco e una secchiata d’acqua gelata in faccia.
Il primo fa molto male (oddio … non l’ho mai ricevuto, ma mi fido di chi lo racconta 😊), la secchiata mi ha svegliata dal torpore nel quale ormai mi cullavo da tanto, troppo tempo. Tutta la sera mi risuonava nella testa “Chiudere… chiudere”.
Desireè ha perfettamente ragione. E la ringrazio per il commento.
Io voglio che questo blog continui a vivere, a respirare, a raccontare. Ci sono dentro i miei ultimi 10 anni di vita e anche i vostri, con tutti i commenti, le osservazioni, gli sfoghi (quanto mi piaceva l’angolo dello sfogo!)
Non vi posso promettere gli aggiornamenti costanti di un tempo. Ma farò il possibile per non ricadere nell’oblio!